Potremmo chiamarlo un guardaroba 'no stress'. Cosa include? Una morbida camicia di lino o cotone, un pantalone 'comodo' in fibra di canapa e giacche in tessuti hi-tech per affrontare ogni eventualità (meteo e non solo) - ovvero anti-pioggia ma traspiranti, ingualcibili ma soft-touch, stretch ma leggerissimi. Il gentleman dei giorni nostri, naturalmente sportivo e moderatamente classico, sembra in cerca di una 'comfort zone', almeno per quanto concerne il guardaroba, che deve esser fatto di capi familiari, in cui sentirsi a proprio agio, rassicuranti: vuole la certezza di aprire un cassetto dell'armadio e trovare la camicia preferita, quella dalla vestibilità morbida in tessuti naturali, quella che non fa sudare, il pantalone comodo per viaggiare o la giacca per muoversi in scooter senza troppi problemi.
Le collezioni maschili per la primavera-estate 2023 in mostra dal 14 al 17 giugno a Firenze per Pitti Uomo 102 evidenziano un crescente interesse maschile per uno stile rilassato, un'evoluzione dell'effortless chic (elegante senza sforzo), che include dettagli tipici dei capi da vacanza. Con rimandi pure a quei look da 'casual friday', la moda dei colletti bianchi newyorkesi che il venerdì azzardavano uno stile rilassato (da segnalare, appunto, il ritorno sul mercato del brand Johnny Lambs, provocatoria traduzione inglese del nome Gianni Agnelli, nato nel 1978 e ispirato proprio a questo).
Ma veniamo ai must-have. Dopo stagioni di T-shirt, diverse le aziende che puntano sul lino per un (auspicato) ritorno in auge della camicia. Fibra naturale per eccellenza, il lino spopola nei toni marini e terrosi, ma è proposto anche su fantasie madras e stampe (Alessandro Gherardi). Nuove lunghezze, fit rilassati e colli rielaborati sono i codici di un capo timeless che sembra abbia tutta l'intenzione di tornare il protagonista del guardaroba. Lardini, ad esempio, propone la camicia morbida con collo bowling, mentre Stefano Ricci quella con il collo Miami, che dona aria di vacanza. Anche per i pantaloni trionfa la parola comfort sui modelli sportswear quasi sempre con morbide coulisse. Da Berwich il modello cult è in fibra di canapa a due pince, mentre da Cruna i protagonisti sono i tessuti tecnici high-perfomance e soft touch. Incotex, dagli anni '50 specializzato in pantaloni, lancia la Blue Division con Giada (azienda del denim di lusso), così nascono modelli 5 tasche 'easy-to-wear' (30 tessuti e 45 lavaggi).
Capitolo giacche, dove i materiali devono assicurare di essere anti-vento, anti pioggia, traspiranti, e facilmente impacchettabili in valigia senza sgualcirsi. Per capire quanto il trend sia in crescita basta citare il marchio Gore-Tex, che organizza dentro la Fortezza da Basso un'esposizione con i propri prodotti iconici, insieme alle novità, come la membrana ePe (polietilene espanso), che combinata con il poliuretano crea uno scudo impermeabile, antivento ma traspirante. Ed è già in uso da brand Adidas, Patagonia, Reusch, Salomon, solo per citarne alcuni. Da Tombolini invece i tessuti della linea active Tmb derivano da reti da pesca, gomma e plastica (gli scarti di quest'ultima vengono trasformati in micro poliesteri hi-tech). Non mancano le fibre naturali come le lane e i cotoni mixati a poliammide ed elastan, oltre che nylon riciclato per giacche e trench. Perfino il classico strizza l'occhio all'hi-tech: da Manuel Ritz la giacca monopetto in gabardina ha un inserto in nylon waterproof.
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