Dopo essersi scusata per la campagna choc per le immagini dai contenuti pornografici con bambini che tengono in mano degli orsetti di pelouche con imbracature 'BDSM' - criticata anche da Kim Kardashian - Balenciaga passa al contrattacco e presenta un'azione legale per un'altra campagna, quella per la primavera '23.
Sotto accusa questa volta finisce la casa di produzione 'North Six' (e il set designer Nicholas Des Jardins), colpevole di aver incluso degli oggetti mai approvati dal brand di moda nella nuova campagna. In particolare in alcuni scatti che ritraggono delle carte sparse su una scrivania per lo spot di una borsa bianco e nero appare una pagina della sentenza del 2008 della Corte Suprema degli Stati Uniti
(United States v. Williams) sulla pedo pornografia infantile.
Nella causa Balenciaga chiede un risarcimento danni di 25 milioni di dollari per falsa associazione tra l'azienda e l'oggetto della decisione da parte della Corte Suprema. "Atti inspiegabili e omissioni - si legge nei documenti dell'azione legale - fatti ad insaputa di Balenciaga sono stati malevoli o quanto meno estremamente incauti".
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