"Questa collezione è il mio omaggio al dubbio della creazione e al dubbio dell'intenzione. Gli impulsi gemelli, a volte contraddittori, di compiacere il pubblico e di impressionare sé stessi; l'ambivalenza che è la compagna costante di ogni artista. Motivo per cui con questa collezione ho voluto allontanarmi dalle tecniche con cui mi sentivo a mio agio e che conoscevo, per scegliere invece quel bosco oscuro, dove tutto è spaventoso ma nuovo, in cui mi sarei lasciato guidare in un luogo che non conoscevo e non capivo". Il direttore creativo di Schiaparelli, Daniel Roseberry, mette in scena l'inferno dantesco nella sua nuova collezione di haute couture SS 2023 che sfila a Parigi. Ma le sue diavolesse non ardono tra rosse fiamme e forconi, prediligono piuttosto il bianco e nero in cui spiccano le teste di un leopardo, di un leone e di una lupa, che rappresentano la lussuria, l'orgoglio e l'avarizia. Niente di vero, sono solo spettacolari creazioni di finta tassidermia, teste costruite a mano con schiuma, resina e altri materiali artificiali. Sfilano anche abiti ispirati alla fascinazione scivolosa, da casa degli specchi, dell'Inferno dello stilista. Le paillette che fremono su alcuni abiti sono in realtà realizzate con lastre di lamiera rivestite in cuoio, la gonna ultra lavorata non è decorata in tessuto ma rivestita da perline in legno. Il luccichio iridescente degli abiti in velluto a colonna, in realtà, è dipinto a mano con un pigmento che cambia colore secondo la prospettiva, come le ali di una farfalla. Inoltre i plastron sono stati scolpiti in strisce di madreperla ondulanti e con un intarsio di alberi di limone. E poi l'amore personale per il busto gigante in rame patinato a mano, un lavoro da laboratorio preparato negli ultimi quattro mesi. "Elsa ha sempre riservato sorprese nel suo lavoro, e negli anni - ricorda lo stilista - le persone hanno imparato a venire da Schiaparelli con uno spirito di meraviglia. Non si sa cosa si troverà, ma si sa che ogni volta la storia sarà diversa. Questa stagione ci siamo concentrati meno sull'artificio ricercato, come i nostri bijoux dall'anatomia iper-stilizzata. Abbiamo invece voluto confondere i confini tra reale e irreale. Il mimetismo diventa una forma di surrealismo in questa collezione: è un vero leone? Tanto che non si è mai sicuri di cosa si sta guardando. Allo stesso tempo abbiamo dato la priorità e messo in luce il lavoro manuale. Nel taglio grezzo dei gioielli materici, per esaltarne la naturalezza, e nella pittura a mano delle iconiche borse Schiaparelli Secret e Face, in alligatore con venature in oro". "Se Dante insegna quanto la vita possa ingannarci - conclude il direttore creativo - soprattutto quella che pensiamo di conoscere, allora questi abiti fanno eco a quell'illusione, ricordandoci la necessità di ritrovarci di tanto in tanto in un luogo in cui siamo costretti a riconsiderare le nostre convinzioni. Inferno, Purgatorio, Paradiso: uno non può esistere senza gli altri. Ci viene ricordato che non c'è paradiso senza inferno, non c'è gioia senza dolore, non c'è l'estasi della creazione senza la tortura del dubbio. La mia preghiera è di ricordarmi sempre, nei giorni più difficili, quando l'ispirazione non arriva, che nessuna ascensione al cielo è possibile senza un viaggio nel fuoco, insieme alla paura che ne deriva. Lasciatemi abbracciarla sempre". Nel parterre Kylie Jenner, la rapper Doja Cat, le attrici Diane Kruger e Rossy De Palma, Chiara e Valentina Ferragni, Anna Dello Russo, Marisa Berenson.
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