John Galliano e' tornato alla ribalta al Gala del Met: tredici anni dopo il licenziamento da Dior per una tirata antisemita in un bistrot parigino, lo stilista britannico ha firmato i capi di ben sei ospiti di alto profilo tra cui due volte Zendaya, co-chair della festa e icona di stile rientrata al Met dopo cinque anni, e poi Kim Kardashian, Gwendoline Christie, che ha tenuto corte conducendo lo streaming di Vogue e Natasha Poonawalla, influencer e imprenditrice con molti amici nel mondo della moda. Galliano ha vestito anche Bad Bunny, uno dei padrini del 'power cocktail' per 400 vip tra entertainment, moda, politica e business da cui il Costume Institute del Met ricava annualmente il suo budget operativo (l'anno scorso 22 milioni di dollari).
Il re del Latin Trap ha vinto l'Oscar per la miglior interpretazione del tema Garden of Time ispirato a un racconto dark di JG Ballard grazie ai fiori scarlatti di cristallo che accessoriavano la sua mise: il conte Axel li raccoglie nel 'giardino del tempo' della sua villa per tenere a bada una folla minacciosa che lo sta cingendo d'assedio. Nella fiction i fiori non bastano a salvare il conte e la moglie dal loro distopico destino. Fuori dal Met ci ha pensato la polizia a proteggere il red carpet bloccando centinaia di manifestanti pro-Gaza in marcia verso il museo. Verso le 18, mentre i vip cominciavano ad arrivare, un gruppetto che aveva smantellato le barricate alzate dagli agenti vicino all'ingresso, e' stato accolto con le manette. Nella notte dell'ingresso dei carri armati a Rafah, la protesta ha amplificato il contrasto tra i drammi del presente e lo sfarzo della festa. Ogni insieme indossato dai vip ha richiesto materiali preziosi e centinaia di ore di lavoro di abilissimi artigiani: 800 per lo Schiaparelli di Jennifer Lopez, un nude look scintillante ricamato con due milioni di perle e al collo un diamante Tiffany da 20 carati.
Il look nudo e' stato tra i sotto-temi del party: declinato da Marni per la cantante Rita Ora con fili di perle multicolori drappeggiate su un bodysuit trasparente, Vetements per Doja Cat in un abito simile a una t-shirt bagnata, mentre Diesel ha firmato per Kylie Minogue un torso tromp l'oeil sovraimposto a quello vero della cantante e Balmain la resina traslucida in cui era avvolta Elle Fanning, due uccelli sulle spalline come cristalli di Lalique Dai fiori non si sfuggiva dato il tema indicato sull'invito, a partire da quelli a rilievo sul mantello della Wintour, la regina della serata, disegnato da Jonathan Anderson per Loewe, uno degli sponsor della serata assieme al discusso colosso cinese dei mini video TikTok. La griffe spagnola di alta moda ha firmato i look di 17 ospiti di alto profilo della festa tra cui anche Ayo Edebiri di Bear, Greta Lee, Josh O'Connor di Challengers e Ariana Grande. Ma i riflettori dei fashionisti si sono puntati su Galliano, resuscitato dal Gala come le 'belle addormentate' della mostra Sleeping Beauties: Reawakening Fashion che aprira' al pubblico il 10 maggio. Un vecchio amico della Wintour, Galliano ha firmato in gennaio per Maison Margiela (gruppo Otb di Renzo Rosso a cui fanno capo anche Marni e Diesel) una applauditissima collezione couture, mentre il documentario High & Low: John Galliano, e' sembrato aprire la strada a un ritorno piu' pubblico del designer.
Galliano non era al Met ma il suo nome e' stata la presenza sospesa della serata tra voci che Sleeping Beauty avrebbe dovuto essere una retrospettiva su di lui o addirittura di un passaggio/ritorno da Margiela a Lvmh, dove aveva cominciato la carriera con Givenchy prima di passare a Dior.
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