"Quando invecchi pensi troppo e ti limiti, quando sei giovane invece prendi e vai e ci piaceva questo spirito": così Miuccia Prada e Raf Simons raccontano la genesi della collezione Prada uomo per la prossima estate, in passerella a Milano.
"Questa collezione - spiegano i due direttori creativi - è nata da una suggestione istintiva, da un dialogo spontaneo tra idee che ci passavano per la testa in un determinato momento, idee concretizzate in modi inaspettati - che rappresenta il modo in cui abbiamo lavorato. Abbiamo voluto creare capi da indossare oggi. L'essenza, la verità, è semplicemente questa". "A volte - continuano - si prendono decisioni senza necessariamente capirne il motivo. Questa è una collezione istintiva, si basa su idee affiorate alla mente in un preciso momento, concretizzate con cura e in maniera inattesa". 'Closer' è il titolo dello show, un invito a guardare le cose da vicino, a tornare alla realtà, per scoprire magari che è un po' diversa da come la si vede da lontano (da dietro allo schermo di un pc?). A Miuccia Prada non piace "l'escapismo", parola che in questi giorni rimbalza da una sfilata all'altra: "non voglio scappare dalla realtà e da ciò che succede, ma - sottolinea - proporre qualcosa di positivo. Questa è una collezione più vicina ai giovani, perché nel futuro c'è speranza". Non a caso il set della sfilata, con una casetta infantile che domina la passerella, "è come una festa, un rave, un ritrovo di ragazzi". Ed è stato proprio "il modo istintivo e naïf in cui lavora la mente fresca dei giovani" a fare da architrave alla nuova collezione dove nulla, o quasi, è come sembra. I pantaloni pesanti da uomo da vicino si rivelano leggeri e si scopre che la cintura è giusto un disegno, come un ricordo, così come il colletto della polo sotto il pull a V o la stessa polo, che in realtà è una T-shirt trompe l'oeil. Cambiano forma grazie a un fil di ferro anche colli e orli delle camicie floreali, da alternare alle T-shirt da festival musicale con stampate le opere di Bernard Buffet.
Capi che hanno una memoria emotiva, come i completi dalla mano stropicciata, come se fossero appena usciti dalla valigia, o i soprabiti e i cardigan che sembrano rubati dall'armadio dei nonni, con le maniche a tre quarti e le proporzioni ridotte, come se fossero infeltriti dai lavaggi. "Ciò che appare in un modo - sottolinea Simons - da vicino può sorprendere e rivelarsi diverso", come spesso accade anche nella vita.
Sarà anche per questo che - dicono Miuccia Prada e Raf Simons - questa collezione è un'iniezione di "ottimismo per questi tempi difficili". "Volevamo - concludono - creare abiti che avessero un vissuto, che vivessero di vita propria, con un senso di spontaneità e di ottimismo, che riflettessero un'idea di libertà attraverso scelte istintive ma ponderate".
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