Bella Hadid rompe il silenzio e fa mea culpa dopo le polemiche che hanno investito la nuova campagna pubblicitaria di Adidas di cui è protagonista con ai piedi il modello di scarpa da corsa vintage SL72 ispirato a una sneaker che aveva debuttato alle tragiche olimpiadi di Monaco del 1972, quando undici atleti israeliani furono presi ostaggio e uccisi da militanti palestinesi del gruppo Settembre Nero.
La campagna, con tanto di presenza di Hadid che è palestinese per parte di padre, aveva fatto piovere sul marchio tedesco dell'abbigliamento sportivo nuove accuse di mal celato antisemitismo: "Che Adidas abbia scelto una modella nota per le posizioni anti-israeliane per rievocare quelle tragiche olimpiadi è una negligenza enorme o è intenzionalmente incendiario. In entrambi i casi è stato un errore", aveva tuonato l'American Jewish Committee.
Pur tornando a difendere la causa del suo popolo ("La Palestina non è sinonimo di terrorismo e questa campagna ha involontariamente evidenziato un evento che non rappresenta chi siamo"), si è cosparsa il capo di cenere: "Mai mi sarei lasciata coinvolgere a lavorare per qualcosa che evoca una orribile tragedia", ha detto la top model spiegando che, prima che la campagna promozionale diventasse pubblica scatenando la controversia, non era a conoscenza della connessione storica della SL72 con gli "atroci" eventi delle Olimpiadi di Monaco.
"Avrei dovuto informarmi meglio", ha ammesso la top che di recente ha contribuito finanziariamente a sostegno degli sforzi umanitari a Gaza: "Non credo nell'odio in nessuna forma e questo include l'antisemitismo".
Adidas a sua volta si è scusata affermando di aver fatto "un errore non intenzionale" e ha ritirato la pubblicità. La sneaker, tuttora in vendita sul sito online dell'azienda, era stata lanciata a metà luglio: oltre a Bella Hadid, erano stati coinvolti nella campagna promozionale il calciatore Jules Koundé e l'artista hip hop ASAP Nast: "Siamo consapevoli che sono stati fatti collegamenti con tragici eventi storici - erano peraltro completamente inintenzionali - e pertanto ci scusiamo se qualcuno è rimasto sconvolto o offeso", ha proclamato l'azienda tedesca di fronte alla nuova crisi di immagine che è andata ad aggiungersi a quella della partnership con Ye (Kanye West) bruscamente interrotta dopo le tirate antisemite e razziste del rapper. La linea di sportswear Yeezy è fuori produzione dall'ottobre 2022, ma i capi restano nell'inventario e frenano la crescita del gruppo in Nord America.
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