"È un nostro compito lasciare alle generazioni future qualcosa che possa essere utile loro nell'intraprendere questo mestiere, sempre più difficile e complesso": così Gian Paolo Barbieri, uno dei fotografi più influenti della seconda metà del Novecento, morto ieri a Milano, spiegava il motivo che nel 2016 lo aveva spinto a dar vita alla fondazione che porta il suo nome e che porterà avanti la sua eredità artistica.
Un lascito che non basterà comunque a colmare il vuoto della sua assenza, come testimonia l'ex top model Marpessa Hennink, una delle icone degli anni'90, spesso ritratta da Barbieri: "Tristezza immensa per la notizia che sei volato via Gianpaolo carissimo - commenta - rimarrai nel mio cuore per sempre". "Hai inondato il mondo di bellezza con i tuoi capolavori" aggiunge Piero Piazzi, oggi presidente dell'agenzia Elite, che ricorda quando da modello lavorò con Barbieri: "Quando mi capitano tra le mani le mie foto da giovane, le tue sono e saranno sempre - è la sua dedica - le più speciali, come te".
Nato nel 1935 in via Mazzini, appena a fianco del Duomo di Milano, da una famiglia di grossisti di tessuti dove acquisì le prime competenze utili per la fotografia di moda, Barbieri mosse i suoi primi passi nell'ambito teatrale come attore, operatore e costumista, tanto che ebbe anche una piccola parte non parlata in Medea di Luchino Visconti. Fu il cinema a dargli quel senso del movimento che trasferì nella fotografia, prima applicata alla Dolce vita romana e poi alla moda, a Parigi.
Nel 1964 il ritorno a Milano e l'apertura del primo studio fotografico: iniziò in quel momento quella sfolgorante e sessantennale carriera che lo portò a collaborare con personaggi di primo piano della moda come Diana Vreeland, Yves Saint Laurent e Richard Avedon, a ritrarre le attrici più iconiche di tutti i tempi, da Audrey Hepburn a Veruschka, da Monica Bellucci a Jerry Hall, a scattare le campagne pubblicitarie di marchi internazionali come Valentino, Gianni Versace, Gianfranco Ferré, Armani, Bulgari, Chanel, Yves Saint Laurent, Dolce & Gabbana, Vivienne Westwood.
Classificato nel 1968 dalla rivista Stern come uno dei quattordici migliori fotografi di moda al mondo, nel 2018 Barbieri ha vinto il premio Lucie Award 2018 come Miglior Fotografo di Moda Internazionale. Le sue opere sono presenti in istituzioni culturali come il Victoria & Albert Museum e la National Portrait Gallery di Londra, il Kunsforum di Vienna, il MAMM di Mosca e il Musée du Quai Branly di Parigi.
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