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Addio a Rosita Missoni, con lei il mito delle trame multicolori

Addio a Rosita Missoni, con lei il mito delle trame multicolori

93 anni, moglie di Ottavio e co-fondatrice del marchio

VARESE, 02 gennaio 2025, 18:42

di Simona Carnaghi

ANSACheck
++ Lutto nell 'alta moda, è morta Rosita Missoni ++ - RIPRODUZIONE RISERVATA

++ Lutto nell 'alta moda, è morta Rosita Missoni ++ - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lutto nel mondo dell'alta moda, del Made in Italy e dell'imprenditoria per la morte il 2 gennaio a 93 anni di Rosita Missoni, regina del colore, icona di stile e creatività. Con l'adorato marito Ottavio, sposato nel 1953, fondò il celebre e omonimo brand poi esportato in tutto il mondo.
Nata a Golasecca da una famiglia di artigiani tessili, Rosita Missoni è rimasta sempre legata al Varesotto e in particolare a Sumirago. Il mito Missoni è, infatti, un successo mondiale nato nel 1953 in uno scantinato di Gallarate da 100 metri quadrati prima del trasferimento nella casa-atelier proprio a Sumirago frequentata da uomini e donne di cultura, cineasti e star del calibro di Federico Fellini, Enzo Biagi, Ermanno Olmi, Lea Massari, Natalia Aspesi o Donna Summer. Rosita e 'Tai', come tutti chiamavamo il suo compianto marito Ottavio, atleta e creativo della casa di moda scomparso nel 2013, erano molto legati alla provincia di Varese e la loro azienda ha sempre mantenuto, come detto, la sede principale a Sumirago, scegliendo di allestire nella frazione Albusciago il museo aziendale.
Moderna e creativa Rosita Jelmini aveva la moda nel Dna: ha studiato al Rosetum di Besozzo (Varese) e una volta diplomata è partita per Londra per migliorare il suo inglese. Un percorso di formazione che oggi si dà per scontato ma che non lo era per nulla negli anni del Dopoguerra, soprattutto per una ragazza. Proprio a Londra incontra Ottavio Missoni che sposerà pochi anni dopo; insieme creeranno il loro primo laboratorio nella cantina della nuova casa da dove, nel 1958, arriveranno i primi capi firmati Missoni. Nel 1966 la prima sfilata a Milano, l'anno dopo a Firenze e intanto lo stile inconfondibile del brand comincia ad affermarsi. L'uso dei colori, l'armonia delle righe e la continua ricerca di nuovi materiali hanno reso i capi inconfondibili.
Tante le persone, anche del mondo politico oltre che imprenditoriale, che hanno volto ricordarla. Dal presidente lombardo Attilio Fontana, e tra l'altro varesino, a quello del Senato Ignazio La Russa, alla senatrice milanese del Pd Cristina Tajani e al deputato della Lega Stefano Candiani. E' "una grande perdita per l'Italia, la Lombardia e per la provincia di Varese dove è nata e ha vissuto", le parole di cordoglio di Fontana che sottolinea come "l'affetto della famiglia Missoni per Varese è stato ricambiato in varie occasioni. Mi piace citare la Sala Missoni che è uno dei punti di forza del Maga di Gallarate e che celebra l'impresa simbolo del Made in Italy e del Made in Lombardia, con le sue famose trame multicolori". "Tutta Confindustria Varese si stringe intorno alla famiglia Missoni - sottolinea il presidente Roberto Grassi - e a tutta l'azienda per la scomparsa di Rosita, una delle più grandi imprenditrici del nostro territorio e della nostra storia industriale. E' stata un esempio e un'icona di caparbietà, lungimiranza, visione, creatività, estro, organizzazione, attaccamento alle proprie radici". "Una donna forte e determinata, che - ricorda il presidente La Russa - ha saputo onorare anche la memoria delle foibe con grande sensibilità, condividendo questo impegno con il marito Ottavio. Ai suoi cari rivolgo il mio sentito cordoglio e pensiero di vicinanza, anche da parte del Senato della Repubblica". "La sua visione unica, caratterizzata da un raffinato equilibrio tra innovazione e tradizione, ha rivoluzionato il mondo della moda, regalando al pubblico capi inconfondibili che narrano storie di bellezza e autenticità. Rosita Missoni è riuscita a portare la provincia di Varese nel mondo, coniugando l'artigianalità, il gusto, il colore e lo stile con l'operosità tipica dei lombardi, dimostrando il profondo legame con il territorio e la capacità di valorizzarne le radici attraverso il design", spiega l'assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso.

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