Parità sociale, economica, nella divisione dei compiti domestici, nella cura dei figli. Se ne parla l'8 marzo ma il tema, l'impegno e la lotta per l'uguaglianza sono ogni giorno. A Hollywood ad esempio si discute molto di questo sia in chiave di potere sia soprattutto di parità di stipendi, il gender pay gap secondo cui in genere una star femminile non ha la stessa paga del coprotagonista maschile - Qui il servizio - ma ci sono anche uomini dello showbiz apertamente schierati per l'uguaglianza. Eccone alcuni:
Ryan Gosling guida i 'femministi', ma non è l'unico.
Il Principe Harry è tra i più accaniti: "Quando le donne sono andate al potere, hanno incommensurabilmente migliorato la vita di tutti intorno a loro: le loro famiglie, le loro comunità, e i loro paesi".
Mark Ruffalo si è schierato con le femministe scrivendo una lettera sulla dignità femminile: "Le donne sono libere di essere padrone del proprio corpo e delle proprie scelte".
In una lettera scritta molto tempo fa allo Spin Magazine, Eddie Vedder spiegava perchè il diritto di una donna di scegliere di avere un bambino è molto più che un semplice problema.
John Legend è sempre stato un grande sostenitore dei diritti delle donne. Qualche anno fa, durante un concerto, spiegò alla folla: "Tutti gli uomini dovrebbero essere femministi. Se gli uomini si preoccupassero dei diritti delle donne il mondo sarebbe un posto migliore".
Jon Hamm: "Gli uomini hanno sempre dettato legge e le donne hanno svolto un ruolo servile nella società, dato che dovevano occuparsi della famiglia. Andava bene nel 1960, ma adesso non è più tollerabile".
Daniel Radcliffe sostiene che l'argomento friend zone sia tutto a favore delle donne: "L'idea della friend zone si manifesta quando una donna non è attratta da un uomo, non il contrario".
Senza dimenticare l'ex presidente Barack Obama che si è battuto, durante i suoi due mandati, per dare più equità alle donne americane sotto l'aspetto lavorativo: "Troppo spesso le donne non hanno potuto accedere alle informazioni di cui avevano bisogno per combattere la discriminazione retributiva. Le donne non possono più aspettare per la parità di retribuzione. E non smetterò mai di lottare per affrontare questa disuguaglianza".
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