Cynthia Nixon, l'attrice premio Emmy che nella parte di Miranda Hobbs ha recitato accanto a Sarah Jessica Parker nel serial Sex and the City, sta esplorando la sfida al governatore dello stato di New York Andrew Cuomo nelle primarie democratiche del prossimo settembre. Celebre anche per aver fatto pubblicamente coming-out, la Nixon ha avviato contatti con strateghi democratici, un segnale che lascia intendere la decisione imminente di buttarsi nella mischia. Se eletta nelle elezioni di novembre, Cynthia sarebbe la prima donna e la prima persona gay a diventare governatore di New York. Sex and the State: da tempo impegnata sul fronte della scuola, la Nixon ha cominciato a interessarsi di altri settori della pubblica amministrazione: in particolare i trasporti che per Cuomo sono un tallone d'Achille per la crisi della metropolitana di New York gestita da un ufficio che fa capo al governatore. Per mesi l'attrice ha criticato pubblicamente il potenziale rivale, ma le recenti conversazioni con Bill Hyers e Rebecca Katz, i due strateghi liberal allineati con il sindaco Bill de Blasio, hanno corroborato la percezione che stavolta la Miranda televisiva sta facendo sul serio. "Molti newyorchesi incoraggiano Cynthia a candidarsi e lei sta continuando a esplorare la sostenibilità della decisione", ha detto la portavoce Rebecca Capellan: "Se e quando scioglierà la riserva ve lo farà sapere".
A complicare la corsa della Nixon c'e'il fatto che la Human Rights Campaign, organizzazione per i diritti dei gay, ha recentemente dato a Cuomo l'endorsement. E' stato proprio grazie al governatore che lo stato di New York ha legalizzato i matrimoni omosessuali, permettendo tra l'altro a Cynthia di sposare nel 2012 la compagna Christine Marinoni. Se però la corsa dovesse materializzarsi, sarebbe una delle primarie più intriganti della stagione elettorale: da un lato una celebrità al debutto in politica con la capacità di conquistare l'attenzione dei media, dall'altra un veterano dell'establishment con due mandati alle spalle, la fama di essere senza scrupoli e la legacy del padre Mario da far rispettare. Cuomo, che è governatore dal 2010 e corre per il terzo mandato, ha ambizioni presidenziali. Se anche dovesse arginare la sfida della Nixon, un cattivo risultato in settembre getterebbe in cattiva luce una possibile corsa nel 2020 per la Casa Bianca.
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