"I quit". E' una Britney Spears frustrata, arrabbiata e delusa quella che si sfoga su Instagram e annuncia ai suoi fan che non si esibirà più sul palcoscenico fino a quando suo padre avrà il controllo sulla sua vita. La rabbia della star travolge tutti: il padre-padrone che la controlla da 13 anni, la sorella che canta le sue canzoni alle premiazioni e tutte le persone a lei vicine che "non si sono mai fatte vedere" e che ora per "salvare la faccia" le mostrano sostegno nella sua battaglia contro il papà. "Il mio cosiddetto sistema di supporto mi ha ferito profondamente", ha scritto sui social. "Non mi piace che mia sorella si presenti a una premiazione e canti le mie canzoni", ha aggiunto riferendosi a Jamie Lynn Spears, che finora è rimasta per lo più in silenzio sulla situazione di Britney.
"Non mi esibirò su nessun palco con mio padre che controlla quello che posso indossare, dire, fare o pensare. L'ho fatto per 13 anni. Preferisco condividere video dal mio salotto che su un palco a Las Vegas", si è sfogata la popstar con i suoi fan su Instagram, ai quali ha confessato di aver "dovuto pregare" affinché le facessero inserire nei suoi spettacoli nuove canzoni. Britney quindi ha attaccato il controllo del padre-padrone. "Ha ucciso i miei sogni. L'unica cosa che ho ora è la speranza, e la speranza è difficile da uccidere", ha aggiunto. E la star spera proprio nella svolta dopo i recenti segnali positivi. Il giudice Brend Penny le ha infatti concesso per la prima volta di nominare un suo legale e Britney ha scelto Mathew Rosengart, un ex procuratore che ha difeso i diritti di star come Sean Penn e Keanu Reeves e che ha preso il posto di Samuel Ingham III, il legale assegnato 13 anni fa a Britney dalla corte che di fatto ha assecondato più i voleri del "padre-padrone" Jamie Spears che quelli della sua cliente. Un avvicendamento significativo che lascia sperare Britney.
La 'conservatorship' a cui è sottoposta è infatti un istituto che di fatto rende chi ne è soggetto incapace di intendere e di volere. Il fatto che abbia potuto scegliere un legale è quindi un passo significativo. Così come lo sono le sue due apparizioni in tribunale per chiedere che il padre, al quale vuole fare causa, venga rimosso. La battaglia è ancora lunga: una nuova udienza è fissata per la fine di settembre e Britney, forte dell'appoggio dei suoi fan e del movimento #FreeBritney, spera sia quella liberatoria, quella in grado di mettere un punto e farle voltare pagina, aprendo un nuovo capitolo della sua vita personale e della sua carriera.
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