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Ucraina: Anna Safroncik, per me la vittoria è la pace

Ucraina: Anna Safroncik, per me la vittoria è la pace

Militarizzare il mondo oggi significa andare incontro alla Terza Guerra Mondiale

ROMA, 26 marzo 2022, 11:23

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La fede e la speranza "non si devono abbandonare, per me la vittoria è la pace. Militarizzare il mondo oggi significa andare incontro alla Terza Guerra Mondiale.
    La pace va cercata provando a dialogare e abbassando i toni perché combattendo non arriveremo da nessuna parte". Lo dice Anna Safroncik, attrice ucraina naturalizzata italiana (è arrivata nel nostro Paese a 12 anni insieme alla madre) scelta come testimonial insieme a Neri Marcorè della 15/a edizione del Festival Internazionale della Cinematografia Sociale "Tulipani Di Seta Nera in programma dal 5 all'8 maggio a Roma. "E' un festival che racconta storie d'amore legate al sociale e per me è fondamentale che la cultura soprattutto in questo periodo di guerra e devastazione faccia da collante fra tutti noi - aggiunge l'attrice, parlando con i giornalisti -. Temi come la solidarietà e la fratellanza devono emergere al di sopra di tutto. La cultura salverà il mondo".
L'interprete di film come C'era un cinese in coma di Verdone e tra le serie, Il commissario Manara e Il restauratore, è stata raggiunta a Roma da qualche settimana dal padre insegnante, che all'inizio del conflitto era rimasto bloccato a Kiev: "Ora è in casa con me.    Fino a qualche giorno fa era sotto le bombe. Vedere ogni mattina i canali di news per capire se la tua vita è ancora in piedi non è una passeggiata. Siamo molto preoccupati per i nostri parenti e amici. Viviamo con molta angoscia sperando ogni giorno questa guerra finisca". Il Papa "consacra l'Ucraina e la Russia alla Madonna di Fatima - ricorda - è un appello alla fratellanza che arriva dalla voce più autorevole di oggi". E' fondamentale comprendere "che non solo questa guerra è assurda, ma che serve un passo avanti che parta dalla coscienza di tutti noi. Un altro motivo per cui questo festival è importante, perché racconta l'umanità attraverso storie che potrebbero essere dimenticate e invece vengono messe in luce". Anna Safroncik si sente "ucraina, come mi sento russa, italiana, cittadina del mondo.    Penso che i confini territoriali nel 2022 siano un'assurdità e che questa guerra sia una pazzia come dice anche Papa Francesco".
   

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