Eleanor Roosevelt interpretata da Gillian Anderson, Betty Ford con il volto di Michelle Pfeiffer e Michelle Obama nella performance di Viola Davis. Sono i tre ritratti che scandiscono The First lady, la serie in dieci episodi diretta dalla regista candidata all'Oscar e già vincitrice di un Emmy Susanne Bier e con Cathy Schulman come showrunner, in onda dal 17 aprile sul canale Usa Showtime. Un racconto su tre figure iconiche, tre donne forti e indipendenti, capaci di affrontare sfide difficili (come nel caso di Betty Ford, che dopo aver sconfitto la dipendenza dall'alcool e i farmaci, ha creato un centro per curare le dipendenze) e di prendere parte alla discussione politica e sociale assumendo un ruolo di riferimento. "Per me era necessario essere precisa fino ai minimi dettagli nel ritratto di Michelle Obama per rendere a meglio il conflitto che ha affrontato - spiega Viola Davis nel panel dedicato alla serie negli incontri di Deadline Contenders -. Per Betty Ford il conflitto è stato legato alla lotta contro le dipendenze e la malattia; per Eleanor Roosevelt, che in pratica ha guidato il Paese e ha fatto fare degli enormi passi avanti alla lotta per i diritti delle donne, era legato alla propria sessualità. Per Michelle Obama il conflitto è venuto dall'essere la prima first lady nera alla Casa Bianca che è stata costruita dagli schiavi. Ha dovuto lottare molti preconcetti su di lei; veniva percepita come poco femminile, troppo aggressiva.
Quando l'ho incontrata, Michelle Obama mi ha detto che in realtà lei non è neanche una persona che si arrabbia facilmente... mentre io mi arrabbio eccome", commenta sorridendo l'attrice. Il suo principale obiettivo è stato "interpretarla per come realmente". Per Cathy Schulman "Viola ha una grande passione per la ricerca della verità. Per lei come per le altre interpreti è stato fondamentale evitare gli stereotipi". La cosa interessante "è che la serie racconta - aggiunge - tre donne che non sarebbero volute essere first lady" . Il racconto "si prende delle licenze narrative", sottolinea Viola Davis commentando una delle scene che appare nel trailer, nella quale Michelle Obama reagisce alla decisione di Barack Obama (che da adulto è interpretato da O. T. Fagbenle, mentre nella versione ventenne da Julian De Niro, figlio di Robert, ndr) di candidarsi alla presidenza degli Usa. "Sappiamo che Michelle Obama non ama le trappole della politica - sottolinea l'attric - e io ho voluto che quella discussione fosse presente nella storia". Nel cast, fra gli altri, ci sono anche Kiefer Sutherland nei panni di Franklin Delano Roosevelt, Aaron Eckhart nel ruolo di Gerald Ford (interpretato in versione ventenne da Charlie Plummer), Jayme Lawson per la giovane Michelle Obama, Judi Greer e Lily Rabe nei panni di Lorena Hickok, giornalista che ha avuto una lunga storia d'amore con Eleanor Roosevelt. "L'idea di focalizzarci su Michelle Obama è stata immediata - spiega Cathy Schulman - poi è stato naturale pensare a Eleanor Roosevelt, che è stata la prima first lady moderna, e approfondendo il suo lavoro per i diritti delle donne abbiamo pensato a raccontare anche l'opera di Betty Ford, la prima first lady a parlare apertamente di battaglie personali affrontate da tante donne, dal tumore al seno alla lotta con l'alcolismo". Per Susanne Bier è molto interessante vedere come le battaglie di queste donne siano universali - spiega -. I muri che vuole abbattere Michelle Obama sono gli stessi che si è trovata di fronte Eleanor Roosevelt. Ci sono molti elementi nei quali ritrovarsi". Come interprete di Michelle Obama "la scelta per me è stata da subito Viola Davis - aggiunge Cathy Schulman - abbiamo lavorato varie volte insieme e so quanto sia coraggiosa, sapevo che sarebbe stata in grado di dare volto a una first lady così amata". La bravura delle attrici ha convinto i critici, che comunque hanno riservato giudizi non entusiastici alla serie, giudicata da alcuni troppo convenzionale ed agiografica.
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