Una storia "che sentivo di non aver mai interpretato né visto rappresentata, e c'era una necessità di farlo, perché si parla di piacere e di vergogna nel modo del quale c'è più bisogno". E' quello che ha convinto Emma Thompson ad interpretare la dramedy "Il piacere è tutto mio" di Sophie Hyde, che dopo il debutto mondiale al Sundance Fim Festival e la presentazione al Berlino Film Festival, arriva in sala dal 10 novembre con Bim. Nel film l'attrice britannica due volte premio Oscar interpreta la sessantenne professoressa delle medie Nancy Stokes, vedova, che si propone di scoprire cosa voglia dire provare per la prima volta piacere durante il sesso ricorrendo a un affascinante escort di 30 anni più giovane, Leo Grande (la rivelazione Daryl McCormack). Nel delicato racconto scritto da Katy Brand, il sesso diventa lo strumento per creare un coinvolgente dialogo, superando preconcetti e vergogna ed entrare nella vita dei due protagonisti. Tra le scene più intense, quella nella quale Emma Thompson si mostra davanti allo specchio in nudo integrale: "E' stato forse uno dei momenti di recitazione più difficili della mia carriera - commenta l'attrice - Dovermi guardare allo specchio con serenità senza un sentimento di giudizio o desiderio di cambiare, è qualcosa che nella vita non mi è capitato. Questo dice molto della mia storia di donna e dei confronti con immagini impossibili che tutte noi subiamo. E' la tragedia intorno al corpo femminile che dobbiamo assolutamente interrompere".
Nella storia abbiamo da una parte Nancy (il nome che la protagonista ha scelto per non esporsi durante gli incontri), lucida nel guardare a un matrimonio che è stato senza stimoli (anche sessuali) e a due figli verso i quali ha sentimenti contrastanti. Dall'altra un giovane uomo che sembra vivere con assoluta serenità il diventare oggetto delle fantasie dei suoi clienti, attraverso il personaggio che ha creato, Leo Grande, cercando di nascondere però il più possibile di sé.
"Appena ho letto la sceneggiatura ho avuto subito voglia di fare il film" racconta Emma Thompson. L'irlandese McCormack, classe 1993, già interprete, fra gli altri, della serie Peaky Blinders, ha amato soprattutto che "la storia si articolasse in una stanza. C'è per entrambi un percorso di consapevolezza e 'guarigione' reciproca. Si aprono piccole porte dentro di loro e alla fine sono entrambi radicalmente diversi". Nella stanza del film, "siamo arrivati tutti molto preparati ad esplorare questi temi in profondità - spiega la regista Sophie Hyde -. Anche gli attori hanno lavorato sul raggiungere l'intimità proteggendosi attraverso il ruolo, senza esporsi troppo". Interpretare un film come questo "è stato molto liberatorio, una bellissima esperienza, anche perché il rapporto dei due personaggi è libero dal bagaglio della storia d'amore - sottolinea Emma Thompson, che ha in uscita nella stagione anche Matilda The musical di Matthew Warchus e la commedia etnica What's Love Got to Do with It? di Shekhar Kapur -. Vedi una forma di intimità diversa. Nancy è in una stanza con una persona alla quale non ha bisogno di nascondere nulla, non ci sono la sua apparenza sociale e famigliare a pesare, non ci sono maschere".
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