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Amelio, 'diritti e libertà degli omosessuali ancora di pochi'

Amelio, 'diritti e libertà degli omosessuali ancora di pochi'

Il regista a Berlino, 'il mio film su Braibanti riguarda l'oggi'

BERLINO, 12 novembre 2022, 19:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 "Perché fare un film su Braibanti oggi? Perché oggi si crede che alcune cose siano risolte forse per sempre, si vive in un'era in cui la parola 'gay' dilaga, ci sono le unioni civili scambiate per matrimoni, ci sono le adozioni. Se però andiamo a guardare bene, tutta questa libertà di vita riguarda un gruppo molto di minoranza". Lo ha detto all'ANSA a Berlino il regista Gianni Amelio, parlando del suo ultimo film, "Il signore delle formiche".
    Amelio, Leone d'Oro a Venezia nel 1998, è stato accolto oggi all'Ambasciata d'Italia, per un incontro con l'ambasciatore Armando Varricchio e per celebrare l'inizio di una lunga retrospettiva berlinese dedicata al regista dall'Italian Film Festival Berlin. "Il signore delle formiche", già in concorso all'ultima Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, parte dal caso dell'intellettuale e poeta omosessuale Aldo Braibanti, processato negli anni '60 per "plagio" in base a una legge risalente al fascismo. Per Amelio l'opera affronta un "problema che riguarda l'oggi. Non è la ricostruzione documentaria del processo. Si prende spunto dal processo a Braibanti per raccontare con libertà e riflessione attuale quello che è il mondo. Noi crediamo di aver fatto molti passi avanti, ne abbiamo fatti tanti, ma non sufficienti perché venga rispettata la libertà dell'individuo".
    Amelio critica aspramente le violazioni dei diritti degli omosessuali nel Qatar che si appresta a ospitare i Mondiali di calcio - ricordando le "parole infelici e infami" pronunciate da poco da un rappresentante qatariota dell'evento sportivo - o anche le negazioni dei diritti in Russia. Per il regista è molto importante uscire dal solo punto di vista occidentale, ma, al tempo stesso, anche sottolineare come i "diritti civili non siano rispettati nemmeno nel mondo occidentale". Perché, spiega, "se tu sei un grande cantante, un attore popolarissimo, se sei Elton John, se sei Tiziano Ferro, puoi dire 'io amo questo signore', stringendogli la mano. Ma se tu sei un professore di scuola elementare di provincia, hai a che fare con una scolaresca di minori, e poi nella tua piccola città cammini mano nella mano con il tuo compagno, l'indomani ti cacciano dal tuo lavoro".
   

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