Sono trascorsi 30 anni dall'addio a Audrey Hepburn, l'interprete di film cult come Colazione da Tiffany e Vacanze romane, icona di fascino assoluto, musa di registi e couturier come monsieur Huberth de Givenchy. Ma il suo mito resta intatto, nel ricordo di una diva dal carisma ineguagliabile, ma anche di una donna impegnata, come ambasciatrice Unicef, contro la fame nel mondo, proprio lei che visse sulla sua pelle gli effetti della malnutrizione durante la guerra. Audrey Hepburn morì il 20 gennaio 1993 nella sua villa in Svizzera a Tolochenaz.
Ancora oggi resta la diva più citata nel mondo della moda, la più clonata, la più imitata, come una moderna influencer con milioni di followers. Tanti i documentari e i libri sulla sua vita. Il suo long black dress indossato in Colazione da Tiffany è l'abito più citato nella moda.
La deliziosa frangetta corta sfoggiata nel film My Fair Lady, è ancora oggi un look copiato dalle ragazze di tutte le latitudini. Le sue scarpe preferite, le ballerine, indossate per la prima volta nel film musicale di Stanley Donen (1957) Cenerentola a Parigi, sono modello di scarpe femminili evergreen. L'abbigliamento creato per lei da Givenchy è ancora considerato un "classico" del guardaroba delle donne chic. Il couturier incontrò Audrey nel 1953 eleggendola sua musa. Audrey vestiva i suoi abiti sia nella vita che al cinema. Indimenticabili i capi realizzati da Givenchy per Sabrina (1954), Colazione da Tiffany (1961), Vacanze Romane, di William Wyler (1953), Sciarada, di Stanley Donen, e Come rubare un milione di dollari e vivere felici, di Wyler (1966).
Il vero nome di Hepburn era Audrey Kathleen Ruston: nata a Bruxelles, in Belgio, il 4 maggio 1929 dalle seconde nozze della baronessa Ella van Heemstra, discendente di James Hepburn, conte di Bothwell, terzo marito di Mary regina di Scozia, con il banchiere Joseph Victor Anthony Ruston, divorziato, non nobile, uomo brillante, colto. La famiglia si era trasferita in Belgio dalla nascita di Audrey, a Linkebeek. Ma presto i genitori cominciarono a litigare e Audrey venne allontanata da casa e spedita in Olanda dove studiò danza e recitazione. Ma le privazioni della guerra la resero gracile nel fisico. Nella sua carriera vinse un Oscar, tre Golden Globe, un Emmy, un Grammy Award, quattro Bafta (British Academy of Film and Television Arts), due Tony e tre David di Donatello.
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