Le voci degli 'araldi della memoria' come li chiama Liliana Segre, sono sempre meno. Per ragioni anagrafiche i testimoni dell'indicibile sono ormai davvero pochi. C'è chi ha fatto della testimonianza del campo di sterminio una missione di vita, uno sforzo immane da dedicare a chi non è sopravvissuto, documentando pubblicamente quell'esperienza, riprovando il dolore altre mille volte e poi c'è chi ha cercato di sopravvivere in silenzio. Non è semplice per questo tenere conto di chi in Italia uscì vivo da Auschwitz-Birkenau e dalle altre camere della morte per il più folle dei progetti: lo sterminio di una 'razza' e di chi era diverso - gli omosessuali, i disabili, i rom - e degli oppositori politici.
Il 27 gennaio, il Giorno della Memoria, questa straziante condizione di sopravvissuti all'Olocausto spinge ad un conto di chi c'è ancora. In Italia, accanto a persone instancabili in prima linea come Segre, Sami Modiano, Edith Bruck ci sono pochi altri ed è giusto parlare anche di loro. Poi resteranno i libri, gli archivi, i documentari, le testimonianze registrate, in una sorta di passaggio di consegne. Secondo l'analisi dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane e dello scrittore e storico Marcello Pezzetti, che cura il museo di Roma, gli ebrei sopravvissuti sono ormai una decina. A loro si aggiungono i pochissimi sopravvissuti ex deportati non ebrei, come ricorda Dario Venegoni presidente dell'ANED Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti. La Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC Onlus ha schede dettagliate per gli ebrei, una delle fonti italiane, mentre all'estero c'è tra le le altre la Shoah Foundation, supportata da Steven Spielverg.
Ecco 18 nomi, 14 ebrei, in un elenco 'parziale': SAMI MODIANO, 92 anni (da Rodi a Birkenau all'età di 13 anni. La sua storia è nel libro di Walter Veltroni, Tana libera tutti); EDITH BRUCK, 91 anni (scrittrice, regista di origine ungherese, deportata a 13 anni prima ad Auschwitz e poi in altri campi di sterminio: Dachau, Christianstadt, infine Bergen Belsen); LILIANA SEGRE, 92 anni (senatrice a vita costretta a vivere sotto scorta per le minacce razziste, numero di matricola 75190, dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, fu tra i 25 sopravvissuti di allora); STELLA LEVI, come Sami Mondiano della comunità italiana a Rodi, sopravvissuta ad Auschwitz, 100 anni il 4 maggio prossimo; ALBERTO ISRAEL, anche lui da Rodi, deportato ad Auschwitz, 95 anni; le sorelle di Fiume ANDRA E TATIANA BUCCI, rispettivamente 83 e 85 anni, testimoni dell'orrore più assurdo, quello degli esperimenti di Mengele; ARIANNA SZÖRÉNYI, 89 anni anche lei di Fiume (numero di matricola 89219, portata ad Auschwitz e poi a Bergen Belsen dalla Risiera di San Sabba ad appena 11 come racconta nel libro Una bambina ad Auschwitz, Mursia); DIAMANTINA VIVANTE SALONICCHIO, 94 anni (nata a Trieste nell'ottobre 1928, sopravvissuta a Ravensbrück dove era entrata a soli 10 anni); GOTI BAUER, 98 anni (nome di nascita Agata Herskovitz , nata in Cecoslovacchia, detenuta a Fossoli, poi deportata ad Auschwitz-Birkenau. Matricola A-5372, è da quasi 30 anni infaticabile testimone della Shoah con gli studenti di Milano dove risiede); GILBERTO SALMONI, 95 anni, presidente onorario di Aned Genova, attivo testimone, ebreo ma deportato all'età di 16 anni a Buchenwald, come cattolico e con il triangolo rosso dei dissidenti politici; STELLA DANA, milanese, 95 anni, deportata nel campo di concentramento di Bergen Belsen; HANNA KLUGER WEISS, nata a Fiume, 94 anni, scrittrice, amica di Goti Bauer, vive in Israele dove dirige un piccolo museo della Shoah. E poi ancora LOREDANA BULGARELLI, operaia e staffetta partigiana, 97 anni ex deportata politica a Mauthausen, poi ad Auschwitz e infine a Flossenburg. MICHELE MONTAGNANO, 101 anni, militare italiano che rifiutò di collaborare con Salò, finendo ventenne nel campo di Unterlüsspoi. MIRELLA STANZIONE, 96 anni a marzo, famiglia antifascista deportata a Ravensbruck; ELISEO MORO, 95 anni, partigiano, sopravvissuto al campo di sterminio di Dachau. Ebrea sefardita di origine turca ma nata e cresciuta a Milano, pediatra, moglie dell'oncologo Umberto Veronesi, ha oggi 91 anni ed una storia incredibile SULTANA RAZON VERONESI, da bambina sopravvissuta a due campi in Italia e poi a Bergen Belsen, dal 2013 condivide un percorso di memorie con gli studenti
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