Strano destino quello di Malcolm McDowell, che il 13 giugno compie 80 anni: arriva al successo per caso, resta incollato a vita all'immagine di Alex DeLarge, il cattivo per eccellenza di Arancia meccanica, fa soldi a palate girando il mondo col suo ghigno perfido e nasconde invece una mente, raffinata, la passione per le cose belle, l'attaccamento alla natura e alla famiglia.
Malcolm nasce a Leeds il 13 giugno 1943. Nel tempo libero prende lezioni di recitazione e poi si trasferisce a Londra entrando alla Royal Shakespeare Company a 21 anni; dopo tre anni debutta al cinema ("si guadagnava di più e c'erano bravi registi") con Ken Loach in Poor Cow. Ne intuisce le potenzialità Lindsay Anderson, il maestro del Free Cinema che lo vuole protagonista di If che vince la Palma d'oro a Cannes nella rovente edizione del 1968. È un successo folgorante che lo impone istantaneamente sulla scena inglese. Anderson sarà il suo vero maestro e ne farà il suo alter ego in una memorabile trilogia che comprende Oh Lucky Man! (1973) e Britannia Hospital (1982). L'anno fatale è però il 1971 quando incontra Stanley Kubrick che gli cuce addosso il protagonista di Arancia meccanica, il drugo Alex DeLarge.
Come spesso accade un successo senza tempo finisce a segnare anche il suo protagonista. L'attore che ha recitato per Joseph Losey (Caccia tragica), Stuart Rosenberg e Martin Ritt (transfughi di Hollywood come Losey e lo stesso Kubrick), Robert Altman (due volte), Paul Schrader ("Nel Bacio della pantera mi sono molto divertito, c'era Nastassja Kinski giovanissima che girava nuda tutto il giorno"), si trova un personaggio incollato addosso. "A 28 anni non ero mica un profeta - ricorda spesso -, Arancia meccanica mi pareva un buon film e basta. Non immaginavo che sarebbe diventato eterno: sono stato fortunato, ed è bello essere sempre ricordato soprattutto per quel ruolo. Nessun rimpianto, ci mancherebbe…".
Tra i film che ha interpretato in Italia, Caligola di Tinto Brass, Mortacci di Sergio Citti e Maggio musicale di Ugo Gregoretti. E ancora Cuori estranei di Edoardo Ponti e Evilenko di David Grieco.
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