"E QUI IO MI FERMO": titola così in maiuscolo su Instagram Gabriele Muccino che da tre mesi si espone "nel silenzio assordante di intellettuali, artisti, politici, giornalisti (a parte pochissime voci) che si sono auto censurati o asserviti alla propaganda israeliana. Ho ricevuto migliaia di commenti privati in cui mi si ringraziava per il coraggio, per la divulgazione di immagini che per tre mesi i media e le news hanno nascosto fuorviando la percezione della realtà, documentata peraltro da migliaia di video e foto disponibili con un click su siti come @eye.on.palestine @motaz_azaiza o le dichiarazioni dell'europarlamentare @claredalymep". Il regista che sostiene che la verità sul 7 ottobre "si trova dietro l'angolo. Basta volerla cercare. Ma è scomoda, è molto scomoda.
Siccome gli insulti che ricevo iniziano ad essere un po' troppo pesanti e ho anche molto altro di cui occuparmi, cercherò di implodere la sofferenza che ho provato in prima persona e cercato di divulgare. Sono stanco - prosegue - di vedere persone, colleghi, giornalisti che la pensano come me ma non hanno il coraggio di dirlo ad alta voce. La dignità di un popolo si vede anche dalla sua capacità di indignarsi ed esprimere le proprie idee in piena libertà come garantito nell'articolo 21 della Costituzione. Mi prendo una vacanza dal mio istintivo coinvolgimento nel massacro dei palestinesi e nella missione delle navi italiane nel Mar Rosso che trascura enormi rischi e anzi rivela come gli italiani non abbiano ancora capito o studiato e nemmeno ricordino le dinamiche di come scoppino le guerre. Posterò foto delle mie vacanze, fingerò di essere come tanti. Indifferente, leggero, ignaro e felice. La verità tanto, come sempre, parlerà da sola, e sarà forte e chiara", conclude.
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