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Karla Sofia Gascón da Cannes a Ischia, 'la mia Emila Perez dà speranza'

Karla Sofia Gascón da Cannes a Ischia, 'la mia Emila Perez dà speranza'

Attrice transgender: "Per diritti in Europa strada ancora lunga"

NAPOLI, 14 luglio 2024, 10:14

di Francesca De Lucia

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Per i diritti civili in Europa siamo messi meglio che in altre parti del mondo. La strada però è ancora lunga. Ogni volta che credo di aver concluso con documenti e burocrazia, sono punto e daccapo". E' l'attrice a spagnola Karla Sofia Gascón, vincitrice a Cannes per 'Emilia Perez' di Jacques Audiard (prima transgender premiata come miglior protagonista insieme a Zoe Saldana e Selena Gomez) la 'Global Icon' dell'Ischia Film&Music Festival di Pascal Vicedomini dove, in attesa dell'uscita italiana del film (che sarà distribuito da Lucky Red), si racconta con travolgente simpatia e comunicativa. Chiedendo di parlare in italiano.
    "Ho vissuto a Milano nei primi anni 90, quando lavoravo per Canale 5 per i programmi Solletico e Gommapiuma. Ho ricordi bellissimi della città, nonostante la nebbia, e dello splendido Duomo. E in Italia ho girato il mio primo film dopo la transizione, 'Uomini e altri inconvenienti' di Giorgio Serafini, nella splendida Taranto. Peccato che la produzione abbia avuto problemi e il film non sia uscito ancora. L'Italia insomma la conosco bene ma non ero mai stata Napoli: che meraviglia sorvolare in aereo e passare accanto al Vesuvio! Spero che la promozione italiana del film mi riporti qui in questi luoghi splendidi".
    La sua vita è cambiata naturalmente dal trionfo di Cannes, per lei che ha lavorato tanto in Messico, nella prima parte del suo percorso artistico e umano, si apre una carriera hollywoodiana. "Non posso ancora dire di più ma nel 2025 sarà diretta da un regista premio Oscar. Ora voglio però voglio pensare solo alla promozione mondiale di 'Emila Perez'. Intanto non dormo più. Lavoro e sto al telefono 24 ore su 24 a causa dei fusi orari".
    Il suo toccante discorso a Cannes l'ha incoronata portavoce dei diritti Lgbt. "Non che volessi esserlo, ma è troppo importante dare la speranza a tante persone. Tutti possiamo cambiare al meglio e rivoluzionare la vita. Questo film, come la mia esperienza, vuole essere esempio di forza, invito a di non cadere mai, a confidare nelle proprie capacità, a non lasciar vincere la negatività. Tutti siamo diversi. E ostacoli ce ne sono anche nella carriera di attrice, che a volte è di una difficoltà tremenda anche se fatta con con tutto l'amore del mondo. Si, sento la responsabilità. Ancora prima di vedere il film mi hanno inviato messaggi commoventi, sono entrata in connessione con tanta gente. Dopo la visione noto poi che si è ancora più entusiasti, le aspettative non vengono deluse, anzi".
   
   

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