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In vacanza con gli animali, servono più sicurezza e più accoglienza

In vacanza con gli animali, servono più sicurezza e più accoglienza

Pochi portano protezioni solari per i pet e le spiagge avrebbero bisogno di aree per loro

24 luglio 2024, 12:31

Redazione ANSA

ANSACheck
Cane in viaggio nel trasportino foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cane in viaggio nel trasportino foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

In vacanza d'estate con il proprio animale. Solo il 9% decide di lasciarlo a casa, rivolgendosi principalmente ai propri parenti (69%) per la gestione dello stesso nei giorni di assenza, solo il 19% affida il proprio animale ad una pensione. Ben il 91% preferisce utilizzare la propria automobile, non più del 6% utilizza il treno e solo il 2% l’aereo. Il dato mette in luce la netta discrepanza tra regolamenti esistenti delle compagnie aeree e le reali esigenze sempre crescenti di chi viaggia con cane o gatto. Sono i dati emersi dall'osservatorio di Quattrozampeinfiera che ha intervistato 12mila italiani.

 



Risulta quindi più pratico l’utilizzo della propria automobile dove le norme di sicurezza sembrano meno stringenti rispetto ad altri mezzi di trasporto, nonostante le direttive riportate dal comma 6 dell’articolo 169 del Codice della Strada citi: “il trasporto degli animali domestici in automobile è concesso solo ed esclusivamente con trasportino (kennel), cintura di sicurezza (per cani e gatti di peso non superiore ai 40 chili) e rete divisoria”.

Secondo l’indagine, emerge invece che solo il 37% lo protegge con l’apposita cintura, non più del 27% sceglie il trasportino e solo il 16% utilizza la rete divisoria. Sempre in merito alla sicurezza, il 47% degli intervistati non chiede consigli per l’organizzazione della villeggiatura, solo il 30% si rivolge al veterinario, mentre il 18% consulta siti personalizzati o pagine social e il 5% consulta esperti di settore.

È oltremodo rilevante la noncuranza rispetto alle protezioni agli agenti atmosferici. Ben l’86% non utilizza le protezioni solari, quali creme, spray, lozioni… e solo il 67% ripara le zampe del proprio pet dal calore del suolo o dal gelo della neve (l’80% di questi usa creme e il 20% le scarpette protettive).

E la meta preferita? Il mare, senza alcun dubbio.
Come emerge dai dati, oltre il 70% dei pet owner predilige destinazioni balneari, contro il 22% che opta per mete montane. Le strutture più gettonate sono gli airbnb con il 39% delle preferenze, contro il 38% che opta per una sistemazione in hotel. Solo il 23% di pet owner sceglie il camping per le vacanze a misura di cane o gatto. Quali sono i requisiti essenziali che non dovrebbero mancare in una struttura?  Secondo il 63% degli intervistati, risulta essenziale l’accesso illimitato a tutte le aree, il 54% richiede che siano presenti aree sgambamento, mentre il 51% reputa fondamentale la presenza del veterinario in struttura. Sondando attentamente i desiderata degli intervistati, risulterebbero graditi accorgimenti come: un maggior numero di aree verdi, un kit di benvenuto per il pet e l’eventuale modo di segnalare la presenza di un pet in stanza, onde evitare situazioni spiacevoli.
Emerge inoltre che sugli arenili sarebbe utile inserire docce destinate ai pet, sacchetti deiezioni, appositi cestini e separatori tra gli ombrelloni.

In conclusione, l’indagine sottolinea l’importanza dell’implementazione di una maggiore pet-friendlyness dei mezzi di trasporto e delle strutture ricettive in generale per poter abbracciare un settore, come quello della pet-economy, in costante crescita esponenziale. Risulta inoltre fondamentale promuovere una maggior attenzione nella programmazione del viaggio e della villeggiatura, una maggiore formazione verso le dotazioni di sicurezza e una più accurata attenzione nella protezione verso gli agenti atmosferici.

 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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