Siamo di fronte ad una nuova era nella storia dell’urbanizzazione. Sei nuove mega città (metropoli con una popolazione superiore ai 10 milioni di abitanti) emergeranno nel mondo entro il 2030. Una volta, negli anni ’50, deteneva lo scettro New York che però lo cedette rapidamente a Tokyo. Lo scorso anno 26 delle 33 megalopoli esistenti nel mondo erano nei paesi in via di sviluppo e nei prossimi dodici anni toccherà proprio a questi paesi dominare la scena delle mega-città, con 6 nuove immense metropoli che si svilupperanno nei prossimi dodici anni. Jakarta in testa che, nel 2030, raggiungerà il record di 35.6 milioni di abitanti togliendo lo scettro a Tokyo che perderà 2 milioni di residenti a causa dell’invecchiamento generale della popolazione.
Le più popolose megalopoli nel 2030 saranno Jakarta, Tokyo, Karachi, Manile e Il Cairo. I primi 5 continenti che le ospiteranno saranno la Cina, l’India, Gli Stati Uniti, il Giappone ed il Brasile, secondo il nuovo report “Megacities: Developing Country Domination,” condotto dal market research provider Euromonitor International.
Fra le megalopoli, si legge nello studio, quelle cinesi diventeranno sempre più costose poiché la loro continua crescita economica farà aumentare i guadagni. Nel frattempo Londra, fra le megalopoli più grandi europee insieme a Parigi, Mosca e Istanbul, diventerà più accessibile in quanto la Brexit rischia di deprimere i prezzi degli immobili residenziali.
Il report rivela grandi differenze fra le mega città che si svilupperanno nei paesi astiaci e quelli africani: diverse grandissime città dell'Asia orientale sono vittime di una evidente tendenza all'invecchiamento, mentre l’Africa rappresenta il cuore della crescita demografica. Insomma i vecchi in Asia, i giovani in Africa. Luanda incrementerà la popolazione del 60%, al Cairo ci saranno 6,3 milioni di abitanti in più e, raggiungendo i 29.8 milioni di abitanti , diventerà la più grande mega città africana nel 2030. Solo il 7,3% degli abitanti di Jakarta avrà più di 65 anni nel 2030, contro Seoul e Shangai che, rispettivamente, avranno un incremento di over 65enni del 9,2% e del 7,1 % e conteranno 2,5 milioni di over 65enni la prima e 2,2 milioni di over 65enni la seconda. Segue Pechino con 1,8 milioni di anziani in più. Nel 2030 la mega città più vecchia sarà Osaka con il 31% di over 65enni.
Quattro altre megalopoli sono previste a Bogota, Chennai e Baghdad. Infine Chicago, unica città non emergente fra questa rosa di megalopoli in via di sviluppo.
A queste nuove città che allargheranno i loro confini, presenti nei paesi in via di sviluppo, però non corrisponde una equivalente crescita economica di equivalente incremento. Spiega Fransua Vytautas Razvadauskas, analista senior Euromonitor International: “Il 15% del prodotto interno lordo del mondo arriverà dalle megalopoli, dato che il 60% della popolazione mondiale diventerà urbana entro il 2030. Nonostante i cambiamenti nel panorama delle megalopoli, i principali mercati di consumo del futuro saranno ancora localizzati nelle mega città sviluppate, garantendo redditi più alti, assistenza sanitaria e infrastrutture. Il reddito disponibile totale di una megacity sviluppata sarà circa cinque volte più grande di una mega-città emergente nel 2030, - sottolinea l’analista.
Di pari passo con lo sviluppo di città sempre più grandi gli analisti segnalano un aumento di fenomeni allarmanti, in particolare l’aumento della criminalità, il traffico congestionato e l’inquinamento urbano. Lo sviluppo di megacittà segna, infatti, anche nuovi tristi record di povertà. Gli analisti citano la città di Makoko, a Lagos in Nigeria, il più grande slum galleggiante al mondo con una popolazione stimata fra 40.000 a 300.000 abitanti. La sua crescita è stata perpetuata da un migrazione da rurale a urbana e il passaggio da villaggio di pescatori a braccopoli ha indotto nuove terribili condizioni di vita.
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