Hanno sfilato con le cicatrici sul corpo e il sorriso negli occhi, hanno percorso la passerella con orgoglio, per aver affrontato il tumore al seno e le cure, si sono messe in gioco per lanciare un messaggio sull'importanza della prevenzione. Sono le venti donne di ogni età che questa mattina a Milano hanno aperto la settimana della moda, con la sfilata I/deal ideata dall'organizzazione no profit americana Cancer culture. Patrocinata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, con il supporto del Camera Moda Fashion Trust, la sfilata è stata il debutto italiano della ong fondata e guidata da pazienti affetti da cancro al seno, che scelgono di vivere la propria vita pienamente e completamente. Così, in passerella, nel Foyer dell'Aula Magna dell'Università Bocconi, ogni donna - invitata dai dottori che l'hanno seguita - ha portato il suo corpo e la sua storia, dalla modella che ha scelto di non farsi ricostruire il seno dopo l'intervento e non teme di mostrarlo, alla russa Karina, che ha coperto con un cappello gli effetti della chemioterapia ma ha voluto esserci "per dimostrare che si può vivere uno stile di vita dignitoso e persino divertirsi". Come dimostra Martina, 29 anni, che si è ammalata di carcinoma mammario a 25: "allo Ieo ero tra le pazienti più giovani, sono felice di essere qui per testimoniare l'importanza della prevenzione: le diagnosi precoci salvano la vita!".
Bellissima in una nuvola di tulle azzurro, Martina ha indossato un abito creato da Act n1, uno dei designer che hanno prestato la loro creatività per rendere possibile la sfilata, i cui proventi saranno destinati alla Fondazione Ieo-Monzino e alla Fondazione Piemontese per la Ricerca del Cancro. "Quest'evento è un'occasione per celebrare la vita e ricordarci che il cancro non definisce il paziente - dice Beth Fairchild, Presidente di Cancer Culture - Portando un messaggio di speranza alla comunità, attraverso questo progetto speciale ambiamo a aumentare la consapevolezza, ispirare il cambiamento e far luce sulla realtà della malattia". "Iniziamo la settimana della moda donna parlando di donne e di prevenzione - aggiunge il presidente di camera moda Carlo Capasa, visibilmente commosso al termine dello show, come tutti i presenti, che si sono alzati ad applaudire le protagoniste della sfilata - mandando un messaggio di speranza e prevenzione. Credo che questa sfilata sarà di grande ispirazione per tutti noi e metterà in luce ancora una volta quanta forza e quanta consapevolezza le donne sono in grado di far crescere in loro e dimostrare anche nelle situazioni più dolorose." Completamente d'accordo l'assessore alla cultura Tommaso Sacchi: "Milano vuole tenere con forza - sottolinea - un tema etico costante". "La prevenzione fa la differenza - ribadisce Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente della fondazione Ieo Monzino - queste donne sono qui grazie alla diagnosi precoce, ma ci sono tante battaglie da portare avanti, a partire dal fatto che in molte regioni bisogna aspettare anche due anni per la ricostruzione del seno, mentre per la qualità della vita noi puntiamo alla ricostruzione immediata". (
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