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L'insicurezza dilaga tra la GenZ, ma Freud (forse) non c'entra

L'insicurezza dilaga tra la GenZ, ma Freud (forse) non c'entra

I giovani ascoltano life coach e tiktoker, le abitudini presenti più degli eventi del passato influenzano la fiducia in se stessi

03 dicembre 2023, 19:33

di Agnese Ferrara

ANSACheck

Un giovane pensieroso sdraiato su un prato foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un giovane pensieroso sdraiato su un prato foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un giovane pensieroso sdraiato su un prato foto iStock. - RIPRODUZIONE RISERVATA

“Mi sentirei più fiducioso se non avessi ereditato l’indecisione di mio padre”, “se mia madre mi avesse amato davvero, mi sentirei più fiduciosa nelle mie relazioni”. E ancora “mi è arrivata una email dal dirigente per vedermi domani. Non so essere diplomatico, come mio padre, cosa avrò sbagliato?”. Pochi esempi comuni e sulla bocca di molti circa le proprie insicurezze ‘ereditate’ da bambini e che sovrastano molte scelte personali e professionali. Esempi che sono anche l’incipit di un report che smentisce tale correlazione anzi invita a superarla in barba ai principi della psicoanalisi di stampo freudiano.
La ritrattazione è a cura dello psicologo Nick Wignall, fondatore di The Friendly Mind, pubblicato nella piattaforma di condivisione di testi, riflessioni e molti consigli in chiave mindfulness frequentata da oltre cento milioni di persone ogni mese, Medium.com. Non solo lo specialista propone suggerimenti pratici in pochi 'tips', consigli, lo stesso fanno numerosi  life coach e giovani TikToker alle prese con le difficoltà di farsi valere a causa di sentimenti che contrastano la propria realizzazione e serenità.
 “Naturalmente, tutto, dalla genetica all'esperienza infantile, ha una certa influenza su quanto ti senti sicuro o meno, - spiega Wignall. - Ma di gran lunga sono le abitudini presenti e non gli eventi del passato, a determinare la tua fiducia”. Tra le cinque abitudini a monte dell’insicurezza, sostiene lo psicologo, ci sarebbero la tendenza a volere essere rassicurati dagli altri (in grado di uccidere la fiducia in sé stessi e a sabotare le relazioni), mettere in discussione continuamente sé stessi (che insegnerebbe al proprio cervello a perdere fiducia), essere catastrofici (preoccuparsi in modo estremo immaginando gli scenari peggior - tipo ‘Oh mio Dio, mi lascerà, lo so', oppure ‘fantastico, verrò licenziato per questo’ - renderà estremamente ansiosi e pieni di dubbi), ricordarsi del passato e dei propri fallimenti scorsi paragonandoli con le difficoltà di oggi (facilitando a reiterare gli errori). Infine capire che la paura mantiene bassa la tua fiducia (ma la paura non dipende sempre dal fatto in sé ma da altri sentimenti e per sentirsi più sicuri, è bene iniziare a coltivare una relazione più sana con la propria paura). 
Non si va alla radice di tanti blocchi, forse non serve più e basta superarle senza pensarci troppo? Per ogni difficoltà, una risposta pratica. L’insicurezza e i rimedi per sconfiggerla sono sempre più parte di una varietà di video di auto-aiuto, che pullulano soprattutto su YouTube e TikTok. La sfiducia in sé e le indecisioni che accompagnano i momenti più importanti della vita dilagano e i social sono lo specchio di un disagio atavico ma crescente. Il culto della fiducia e del pensiero positivo sono i piatti forti dei social media. I tips su ‘Come essere meno insicuri’ (video in inglese ed in italiano) a cura dei giovanissimi tiktoker puntano a scrollare dalle proprie spalle sensi di inadeguatezza correnti semplicemente ricordando che queste sensazioni ‘dipendono da vari fattori, molti legati all’infanzia’, come spiega in un minuto e venti il divulgatore Elia Solinas ai suoi oltre 233mila seguaci iscritti al canale ai quali dà rapidi consigli per ‘fare pace con se stessi’.
Dispensa 6 iniezioni di sicurezza sul lavoro anche la life coach Rachel Wells, specializzata a motivare millennial e GenZ per ruoli di gestione e leadership, dalle pagine del magazine economico Forbes. Per Wells la sindrome dell’impostore è tipica degli insicuri e dilaga. “La precedente First Lady Michelle Obama una volta osservò: "Ho ancora una piccola sindrome dell'impostore... Non scompare, quella sensazione che non dovreste prendermi così sul serio".
E si dice che la poetessa e scrittrice afroamericana Maya Angelou abbia detto: "Ho scritto 11 libri, ma ogni volta penso: 'Uh oh, lo scopriranno adesso. Ho lanciato un gioco a tutti, e mi scopriranno" ricorda Wells suggerisce soluzioni che vanno dal tenere un diario giornaliero dove annotare tutti i propri successi, anche quelli giudicati da se stessi insignificanti al "vestirsi con cura" (aumenterebbe il rispetto di sé stesso e sentirsi più motivati ad aspirare alla scala della carriera verso una posizione nuova o più alta), dallo smettere di dubitare in sé stessi ricordandosi gli studi e le esperienze pregresse all’arrivare a conclusioni o prendere decisioni solo dopo aver stabilito tutti i fatti e valutato ogni aspetto (ciò garantirebbe decisioni consapevoli  e bene informate) fino ad affrontare le paure a testa alta al motto di ‘vai avanti e fallo. Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere?’.

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