Essere felici ha un impatto positivo sia sulla salute fisica che mentale.
Ma perché? E come fare per coltivare piccoli attimi di felicità? Ci sono varie strategie, come: - praticare gratitudine, - avere un pensiero positivo - passeggiare al sole. Sono tutte pratiche che, per importanza ed impatto, sono pari alla cura dell’alimentazione e dell’attività fisica.
Nel libro “Le 3 chiavi della longevità – Magri, forti, felici” (Edizioni Lswr) scritto dal dott. Massimo Spattini, tra l'altro si sottolinea la connessione tra felicità e longevità intesa come qualità di vita nella vecchiaia. Ce ne occupiamo per la Giornata internazionale della felicità il 20 marzo.
Felicità e longevità sono strettamente intrecciati nel destino umano. Numerosi studi dimostrano che le persone felici tendono a vivere più a lungo. Uno stato mentale positivo riduce lo stress, rafforza il sistema immunitario e contribuisce alla prevenzione di malattie croniche, rallentando il processo di invecchiamento.
La felicità autentica non dipende solo dalle circostanze esterne, ma anche dalla capacità di affrontare le difficoltà con resilienza e ottimismo. Le persone resilienti trovano significato anche nelle avversità, trasformandole in opportunità di crescita, un atteggiamento che favorisce sia la felicità che la longevità.
Come coltivare felicità?
1) Avere un pensiero positivo
Diversi studi hanno ormai ampiamente dimostrato come l’umore depresso è associato a malattie cardiovascolari, cancro, diabete e altre condizioni come ictus e declino della capacità cognitiva e della funzionalità polmonare (Steptoe A, Wardle J, 2011).
Invece, le persone che provano un senso di benessere (emotivo) tendono a mantenersi attive più a lungo e a vivere più a lungo, indipendentemente dalla loro condizione sociale, dalle circostanze specifiche o dalla salute fisica.
Alcune prove empiriche indirette supportano l’idea che dare priorità alla positività, piuttosto che ricercarla spasmodicamente, sia un approccio efficace per perseguire la felicita. Ma come avere un pensiero positivo?
Imparare a dire semplicemente “grazie”, regalare un sorriso all’interlocutore, scrivere una e-mail di apprezzamento, essere gentili e caritatevoli con il prossimo, fornire supporto emotivo agli altri, non giudicare, meditare e incorporare attività piacevoli nella quotidianità incrementa efficacemente la felicità. Una strategia molto efficace per coloro che tendono a soffrire di episodi depressivi o di malinconia e quella di sforzarsi di includere nella propria giornata eventi piacevoli, programmandoli come se
fossero appuntamenti inderogabili, siano essi semplicemente una passeggiata alla luce del sole, una telefonata a una persona cara o qualche momento di gioco con il nostro amico a quattro zampe.
2) Passeggiare al sole
A proposito di passeggiare sotto la luce del sole: l’esposizione al sole attiva la circolazione, stimola le reazioni chimiche ed energetiche, il sistema neurovegetativo, così come la produzione delle cellule del sangue (emopoiesi), il corretto appetito e la produzione di testosterone. Viene altresì stimolata la produzione di serotonina (conosciuta generalmente come l’ormone della felicita), che influisce positivamente sull’umore, riduce l’ansia e l’aggressività, aiutandoci a valutare i problemi della vita sotto una diversa luce.
3) Praticare gratitudine
Uno studio condotto ad Harvard ha scoperto che la pratica quotidiana della gratitudine non solo aiuta a fare scelte più positive, come mangiare bene o fare esercizio, ma rende anche le persone più ottimiste e migliora le relazioni.
Con la gratitudine, le persone riconoscono la bontà nella loro vita e, nel processo di elaborazione interiore, solitamente riconoscono che la fonte di quella bontà si trova almeno parzialmente al di fuori di se stessi. Di conseguenza, la gratitudine consente alle persone di connettersi a qualcosa di più grande di loro stesse, come una comunità, la natura o un potere superiore.
La gratitudine è fortemente e costantemente associata a una maggiore felicità. Essa aiuta le persone a provare emozioni più positive, godere di esperienze piacevoli, migliorare la loro salute, affrontare le avversità con la giusta carica e costruire relazioni forti e durature.
La ricerca ha scoperto che ringraziare quotidianamente migliora la salute psicologica, riducendo le emozioni tossiche come l’invidia e il rimpianto. Per quanto riguarda la salute fisica, si è notato che le persone grate hanno meno dolori e malesseri e dimostrano una miglior cura di sé stesse in generale.
Uno psicologo dell’Universita della Pennsylvania ha testato l’impatto di vari interventi di psicologia positiva su 411 persone, a ciascuna delle quali era stato assegnato un compito di scrittura. Quando il compito settimanale consisteva nello scrivere e consegnare personalmente una lettera di gratitudine a qualcuno che non era mai stato adeguatamente ringraziato per la sua gentilezza, i partecipanti mostravano un aumento significativo dei punteggi di felicità. Questo impatto era maggiore di qualsiasi altro intervento, con benefici che duravano fino a un mese.
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