Così ha cominciato E. L. James, l'autrice di 'Cinquanta sfumature di grigio'; J.K. Rowling con Harry Potter; Stephenie Meyer prima di Twilight. E poi, la 'nostra' Anna Premoli o Riccardo Bruni arrivato fin tra i 27 candidati allo Strega. E' il piccolo impero del self publishing, mercato da milioni di dollari e copie vendute, che anche in Italia sta crescendo vertiginosamente (soprattutto tra le autrici donna) e verso il quale molti grandi autori di bestseller in America guardano con crescente interesse, anche come spazio 'libero' dove sperimentare lontani dagli accordi con le major. (di Daniela Giammusso)
Ma se autopubblicarsi, tra piattaforme come il KDP-Kindle Direct Publishing di Amazon, ilmiolibro.it o Kobo, è ormai facilissimo (in pochi click si arriva facilmente e senza costi sugli scaffali delle librerie online, sia in ebook che in cartaceo), ben altra cosa è scrivere un bestseller e riuscire a promuoverlo. "Perché scegliere di essere un autore indipendente vuole dire molte cose insieme, a partire dall'essere anche editore di se stessi", racconta all'ANSA Giulia Beyman, un passato da giornalista e sceneggiatrice, fino al successo del suo primo romanzo, autopubblicato: 'Prima di dire addio' che nel 2014 è schizzato in cima alle classifiche come ebook più venduto su Amazon in Italia, più di Saviano o Ken Follett (restando tra i primi 10 anche nel 2015). Da allora sono seguiti altri tre romanzi indipendenti, tradotti anche in inglese e tedesco, più l'ultimo a luglio, 'Un cuore nell'oscurità', tutti con il marchio iEffe, le iniziali del vero nome della Beyman, e tutti con la stessa protagonista: Nora Cooper, una donna normale, di 50 anni, agente immobiliare negli Stati Uniti che dopo aver perso il marito scopre di ricevere messaggi dall'Aldilà e si ritrova investigatrice suo malgrado. La prossima avventura potrebbe arrivare per Natale.
Ma come si costruisce un bestseller di successo? Ecco 10 consigli più uno di Giulia Beyman, a partire da due qualità indispensabili: "talento e ostinazione, per non arrendersi nei momenti di stanchezza e trarre consigli anche dalle sconfitte".
1 - Sedersi davanti al computer sempre con una sorta di meraviglia, desiderosi di scrivere la storia che ci piacerebbe leggere
2 - Avere un buon protagonista. Se poi funziona anche per più romanzi è una fortuna perché porterà con sé tutti lettori che lo hanno amato nel libro precedente. Con Nora a me è accaduto per caso. Nel secondo libro, 'Luce dei miei occhi', non doveva esserci, ma sembrava scalpitare per farne parte, per dire che la sua storia non era finita. Forse il segreto è cogliere l'aspetto umano, una caratteristica in cui i lettori possano identificarsi e riconoscere le proprie emozioni. Nora è una donna normale, non bella, in un momento di grande cambiamento e difficoltà. Come può capitare a tutti.
3 - Idee chiare. Personalmente parto dal personaggio che sarà al centro del nuovo 'caso' di Nora e da una situazione di scompenso emotivo. Da lì inizio la scaletta della storia. Qualcosa può cambiare, ma in genere so in quale direzione dovrò andare: inizio e fine del romanzo sono le prime che conosci.
4 - Leggere, leggere, leggere. Non si scrive se non si ha il piacere della lettura. Utilissimo è conoscere romanzi e autori del 'proprio' genere e capire anche 'come' scrivono. Io, ad esempio, ho divorato pile di Connelly, Grisham, Stephen King, Le Carré e poi Goliarda Sapienza, Manuel Vasquez Montalban, la Morante.
5 - Trovare un buon editor che riveda tutto il nostro lavoro. Essere autori indipendenti è una grande responsabilità e questo è il primo modo di rispettare i lettori.
6 - Scegliere un titolo accattivante, una bella cover e una sinossi che catturi. Sembra facile e non lo è, ma la sostanza è niente senza una forma che la rappresenti in modo adeguato. E quando il libro sarà online, dovrà incuriosire tra milioni di altri titoli.
7 - Non temere di considerare la scrittura un lavoro. La professionalità ne guadagna e pagare le bollette con le royalties è una grande soddisfazione. Per questo, tra le incombenze quotidiane e gli impegni da mamma, cerco sempre anche di darmi orari precisi e scadenze.
8 - L'erba del vicino non è sempre più verde. La più grande scoperta del self-publishing è che la collaborazione con gli altri scrittori, oltre che eticamente più corretta, è anche molto più produttiva. Quindi chiedete consigli a chi ha iniziato prima di voi, condividete informazioni e suggerimenti: si impara e si risparmia moltissimo tempo.
9 - Contatto diretto con i lettori: uno dei privilegi impagabili dell'era digitale. E uno dei compiti più impegnativi. Una volta pubblicato il libro, infatti, da scrittori si passa alla fase editore e promoter del proprio lavoro. Vendere su web permette subito un riscontro, sia in termini di copie che di recensioni lasciate da chi ha acquistato. Fatene tesoro. Ma il web è importantissimo anche per farsi conoscere. E' lì che sta il pubblico e da lì possono arrivare anche occasioni di contatto con gli editori 'tradizionali'. Quindi pensate un blog, un sito, una pagina social dove raccontare e promuovere il vostro lavoro.
10 - Duttilità. L'editoria attraversa un periodo di grandi cambiamenti. Bisogna essere pronti a rimettersi in gioco e trovare nuove strategie ogni giorno. Mai fossilizzarsi sulle proprie scelte, né mettere tutte le mele nella stessa cesta. Non solo per sperimentare, ma anche per avere la possibilità di un 'Piano B'.
11 - Visualizzarsi come autori di successo. Lo so, può sembrare stravagante, ma aggiunge una buona dose di responsabilità in più alle scelte che facciamo. Riporta l'attenzione su noi stessi, su quello che pensiamo di poter essere o di meritare. Ed è un ottimo messaggio da inviare al proprio futuro.
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