Capodanno cinese in Italia. Nella nostra società di fatto multietnica festeggiare questa ricorrenza, con un calendario tradizionale diverso dal nostro - l'anno 2019 comincia il 5 febbraio - è sempre più attuale. Dalla moda che crea collezioni apposite (come Etro, Gucci, Dior), esattamente come per il nostro fine anno, al make up (limited edition da Kiehl’s Since 1851 con il packaging disegnato da Jonny Wan e da Nars) ai ristoranti di cucina cinese dove assaggiare i piatti della festa. Secondo le antiche usanze cinesi la scansione del tempo viene regolata secondo il calendario lunare. Per questo ogni anno, secondo invece il nostro calendario gregoriano, il Capodanno cade in un giorno diverso, ma indicativamente sempre fra il 21 gennaio e il 20 febbraio. In Cina si festeggia per ben 16 giorni di fila, dalla vigilia del primo giorno dell'anno fino alla cosiddetta Festa delle lanterne, che conclude questi festeggiamenti con il lancio delle lanterne luminose in cielo, simbolo di prosperità e buon auspicio e ormai diventate anche in Italia un classico del Capodanno accanto ai fuochi di artificio .
Il Capodanno cinese dà il via al cosiddetto anno del Maiale, secondo appunto la scansione dell'oroscopo di questo paese, associato alle caratteristiche di gentilezza, accondiscendenza, generosità, coraggio ma anche di irascibilità. Nelle settimane di festa, è tradizione per i cinesi appendere nelle case decorazioni, festoni e lanterne di colore rosso (il colore portafortuna) e di ringraziare con vari riti e tradizioni folkloriche il buon raccolto dell'anno precedente auspicando lo stesso per l'anno successivo. Molto diffusi anche piccoli pupazzi o figurine raffiguranti l'animale dell'anno a cui si va incontro, in questo caso appunto il maiale. Ci sono poi una serie di superstizioni a cui attenersi (tipo non lavare i capelli o i vestiti, non usare aghi o non rompere piatti) per evitare la cattiva sorte, inoltre per augurare ricchezza si donano delle buste rosse, "hongbao", con una cifra simbolica ai componenti più giovani e più anziani della comunità.
I piatti tipici
La famiglia è appunto un elemento fondamentale di questa festa: per il Capodanno cinese si è soliti radunare i componenti da tutte le parti della Cina o anche dell'estero, e anche le comunità nei paesi stranieri si raccolgono per festeggiare insieme. Molto importanti sono dunque i cenoni tradizionali: immancabili sulla tavola, sempre per inaugurare l’anno con un auspicio di fortuna e ricchezza, devono essere il pesce (solitamente carpe o pesci gatto), i ravioli sinonimo di abbondanza che devono essere spessi e mai disposti in cerchio ma solo in fila. Gli jaozi, ovvero ravioli cinesi cotti al vapore rappresentano un piatto “must-eat” durante i festeggiamenti del Capodanno Cinese, come rituale di buon auspicio per l’anno nuovo (Al bistro RosebyMary a Milano sono proposti con ripieno di verdure biologiche e tofu). E poi le palline di riso dolci a simboleggiare le ritrovata unione della famiglia. Tipici anche la torta di riso glutinoso e gli spaghetti della longevità, oltre a frutta come il pomelo e il mandarino.
I ristoranti
Dopo la cucina italiana come popolarità viene la cucina cinese che gli italiani hanno imparato a conoscere ormai da alcuni decenni, decretando un successo visibile se non altro per la quantità, migliaia, di ristoranti cinesi in tutta Italia e non solo nelle grandi città dove forti sono anche le comunità asiatiche (la chinatown milanese di via Paolo Sarpi, quella romana di Piazza Vittorio dove ad esempio il supermarket Xin Shi con prelibatezze fresche ed autentiche, punto di riferimento alimentare, è aperto dal lontano 1988). Le piattaforme come TheFork propongono decine e decine di indirizzi: a Milano, tra i più apprezzati il Tang Palace, dove gustare l’anatra arrosto servita con una julienne di verdurine crude e tiepide crespelle di farina di riso, che servono a racchiudere carne e verdure e ognuno si farcisce da sé e ancora, i Dim sum (vari tipi di ravioli al vapore o alla piastra), antipastini classici come gli involtini di pesce o di gamberi, passando per una serie di zuppe, ad esempio quella agro-piccante con gamberi e funghi o quella di abalone. O ancora Gui Shu e Castello d'oro. A Roma Ristorante Lin a Via Basento. O il popolarissimo Hang Zhou (meglio conosciuto come da Sonia) in Via Principe Eugenio. Bologna si possono provare Hong Kong, Oriente e Drago d'oro. A Firenze interessante la proposta di Chuanchuanxiang 串串香 Chinese Experience. Il ristorante - nei pressi della piazza del mercato di San Lorenzo - offre una specialità della cucina cinese proveniente dal SiChuan ancora poco nota dall'Italia: HotPot. Si tratta di un pentolone, posizionato al centro del tavolo, contenente brodo che viene portato ad ebollizione. In questa grossa pentola, vengono cucinate le pietanze ancora crude che sono state ordinate, scegliendo tra carne, pesce, verdure, wonton, ravioli, funghi e tofu.
Tra i negozi, la Rinascente a Roma, Milano e Firenze per due settimane, fino al 17 febbraio, è decorata per il capodanno cinese (anche per le migliaia di clienti di nazionalità cinese, i primi nel ranking delle top nationalities): negli store domina il rosso che, secondo la leggenda, è il colore che serve per spaventare Nian, il mostro che una volta l’anno esce dalla sua tana per invadere i villaggi. Marchi beauty come Chanel, Dior, Giorgio Armani, Givenchy, Guerlain, Kenzo, Kiehls, Lancôme, Nars, Yves Saint Laurent proporranno make up collection a tema, speciali coffret e fragranze in limited edition. Special editions anche nell’area fashion con Gucci Eyewear, Paul Smith e Polo Ralph Lauren.