In queste settimane insolite , con la routine stravolta, la preoccupazione per quello che sta accadendo con l'emergenza coronavirus, l'ansia per il futuro, la crisi economica ci sentiamo angosciati, con sentimenti decisamente negativi. Il cinema ci aiuta, diventa strumento terapeutico. Secondo una recente ricerca condotta da Virginio De Maio e riportata nel libro “Filmatrix Discovery – Una nuova scoperta per risvegliare la forza del cuore grazie ai film” (www.filmatrix.it), alcune scene della settima arte possono influenzare direttamente la nostra “coerenza cardiaca” favorendo il benessere, calmando l’ansia e rendendoci più resilienti. "Il nervo ottico trasmette le informazioni all'amigdala, ovvero alla parte del cervello responsabile di emozioni primordiali come la paura 25 volte più velocemente degli altri sensi. I film giusti sono un ottimo strumento per permettere al nostro sistema nervoso di calmarsi, di placare ansie e preoccupazioni" spiega Virginio De Maio. Ecco i 5 film che Virginio De Maio, autore della ricerca, suggerisce di vedere per rilassarci in questo momento delicato, ma ciascuno di noi potrà avere altri titoli preferiti, quelli che associa ad un senso di calma e benessere. L'elenco di seguito è stato oggetto di studio:
La ricerca della felicità (The Pursuit of Happyness) è un film del 2006 diretto da Gabriele Muccino. La scena monitorata con gli strumenti di biofeedback è quella finale. In un crescendo di emozioni Will Smith che interpreta Chris Gardner, supera enormi difficoltà per garantire la sopravvivenza del figlio, fino a quando riesce ad ottenere un contratto come broker. In quel momento, lo spettatore si immedesima nel personaggio, provando prima compassione e poi la gioia per il successo del protagonista. È stato dimostrato che la visione del film stimola una forte reazione emotiva, che a sua volta influenza la variabilità cardiaca fino a stabilizzarla.
Mangia prega ama (Eat Pray Love) è un film del 2010 diretto da Ryan Murphy, basato sul libro autobiografico di Elizabeth Gilbert “Mangia, prega, ama”. La protagonista, interpretata da Julia Roberts, è alla ricerca di un equilibrio perfetto. Tuttavia le sue relazioni sembrano destinate a finire e tormentata dalla sua incapacità di amare parte per un viaggio in giro per il mondo. Gli spettatori si immedesimano in questa vita (dopotutto) “normale”, ma con un sottofondo di insoddisfazione malinconica che lacera pian piano la protagonista. Quasi sul finale Liz esprime tutte le sue emozioni e, ancora una volta, la sua rinascita e il forte desiderio di vederla felice, influenza la variabilità cardiaca degli spettatori.
Le ali della libertà (The Shawshank Redemption) è un film del 1994 scritto e diretto da Frank Darabont con protagonisti Tim Robbins e Morgan Freeman. Dopo tanto soffrire, tra le celle della prigione, i due protagonisti di questo spettacolare lungometraggio si ritrovano in un abbraccio sulla spiaggia bianca di fronte al mare. L’alternanza “dolore- piacere” rispecchia anche il comportamento del cuore che per equilibrare il funzionamento cardiaco accelera e decelera a seconda degli stimoli ambientali che ci circondano. Sul finire del film “le ali della libertà” lo stimolo che ci arriva attraverso gli occhi è quello di una ritrovata armonia, di pace, e naturalmente di libertà.
Will Hunting - Genio ribelle (Good Will Hunting) è un film del 1997 diretto da Gus Van Sant e interpretato da Matt Damon e Robin Williams. Will (Matt Damon) è un giovane particolarmente brillante, ma a causa di episodi di violenza subiti nell’infanzia assume atteggiamenti nocivi per se stesso e gli altri. Dopo aver provato numerosi analisti, sembra che Sean (Robin Williams) sia l’unico a poterlo aiutare. Gli spettatori si riconoscono nel passato turbolento del ragazzo e risuonano emotivamente nel momento in cui Robin Williams continua a ripetere a Matt Damon “non è colpa tua”. Lo ripete decine di volte, guardando negli occhi il protagonista. Si è potuto osservare che, in particolar modo durante questa scena, lo spettatore entra in risonanza emotiva e coerenza cardiaca.
Cambia la tua vita con un click (Click) è un film statunitense del 2006 diretto da Frank Coraci e interpretato da Adam Sandler Un uomo riceve un telecomando magico che gli permette di mandare avanti la sua vita. Purtroppo però, Michael volendo saltare “sacrifici” e “momenti difficili” non si accorge di saltare anche i migliori anni della sua famiglia. Si ritrova con i figli cresciuti e sposati, in età avanzata, separato e con non pochi problemi di salute. La beffa è che il telecomando va solo avanti e non indietro. La commedia è una metafora che permette allo spettatore di guardare sotto una luce positiva gli ostacoli e i sacrifici da affrontare per diventare persone di successo, senza scorciatoie. Tuttavia il momento di maggiore risonanza emotiva avviene quando Michael chiede perdono per tutti gli sbagli commessi, prima di accorgersi che si trattava di un brutto sogno. Da quel momento ha l’opportunità di vivere una nuova vita, e a quanto pare anche gli spettatori entrano per risonanza in uno stato di coerenza cardiaca.
Che cos’è la coerenza cardiaca e come incide sul nostro benessere
Descrivibile come l’atteggiamento del cuore davanti alle sfide della vita, la variabilità cardiaca è facilmente misurabile attraverso strumenti di biofeedback, tra cui, quello dell’HeartMath Institute della California (https://www.heartmath.org/), utilizzato per i rilievi condotti da De Maio e dal suo staff su oltre 110 film. Partendo dal presupposto che nel nostro cuore esiste un “piccolo cervello” e che questo si attiva in condizioni di emotive particolari, come lo stress, la collera o la rabbia, modificando e alterando il battito cardiaco.
Il senso di benessere che proviamo di fronte ad un film è influenzato principalmente da due fattori, che sono gli stessi che determinano la coerenza cardiaca:
- La simulazione incarnata: è il meccanismo che ci fa immedesimare nel protagonista del film, che ci fa provare le sue emozioni.
- Intenzione altruistica: è il meccanismo che si attiva nel momento in cui vorremmo in tutti i modi poter aiutare il protagonista, intervenire in suo soccorso o sperare che qualcuno lo faccia al più presto.
“Quando si manifestano questi due fattori il nostro corpo inizia a secernere endorfine ed iniziamo a sentirci bene. Fino ad oggi gli studi non si sono spinti oltre e non avevano mai tenuto in considerazione la variabilità cardiaca, che invece, rappresenta un indicatore biologico importante per documentare scientificamente la reazione delle persone di fronte ad un film” - afferma Virginio de Maio, autore dello studio.
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