Quanti cambi? Quanti abiti? E se poi il tempo cambia, ci vuole qualcosa per il 'non si sa mai': i modi per fare la valigia si affinano con il tempo ma non sempre si riesce a portare l'essenziale, molto più spesso si porta anche il superfluo e così ci si sforza di chiudere valigie stracolme da stipare in auto e trascinarsi dietro in viaggio. Anche se non sembra possibile, la preparazione della valigia rappresenta per numerose persone un'enorme fonte di stress. Per chi viaggia in aereo la tensione cresce in aeroporto, quando davanti al check-in la paura di superare i limiti di peso fa da padrona e si acutizza nuovamente a destinazione di fronte al timore di non veder arrivare il proprio bagaglio sul nastro trasportatore. Uno scenario tragicomico: forse per quello che negli Stati Uniti è nata, con una rete di noleggio abiti, una tendenza definita Travelight che punta al viaggiare il più leggeri possibile, per quanto indubbiamente si viaggi meno in questo periodo di contenimento della pandemia da Covid19.
L’attrice Jessica Biel, sostenitrice del «less is more», consiglia di scegliere pochi vestiti ma con colori concordanti, riducendo così a pochi pezzi armonici, la top model Gigi Hadid è abituata a volare con un comodo trolley per evitare i lunghi tempi di attesa, mentre l’attrice Shailene Woodley durante un’intervista al The Ellen DeGeneres Show, ha affermato che il suo guardaroba può essere compreso tutto in una piccola valigia.
Ma com’è possibile viaggiare leggeri? Per piegare le cose occupando minor spazio possibile si rinvia alle strategie di Maria Kondo con i suoi origami giapponesi per sistemare gli abiti, arrotolando tutto e ritrovando ben stirato al momento di svuotarlo oppure seguire la regola classica: i pantaloni e le gonne sul fondo e poi aggiungere le giacche abbottonate e i vestiti. Tutto rigorosamente impacchettato con sacchetti in plastica o stoffa. Nella parte del bagaglio vicina alle rotelle riponete le scarpe e gli oggetti pesanti. Una strategia iniziale è quella della lista per non dimenticare le cose che veramente servono - abbastanza spesso mettiamo cose che invece si trovano in albergo (come il bagnoschiuma, lo shampoo e il phon) - altra tecnica è preparare il bagaglio il giorno prima e metterlo in valigia il giorno dopo a mente fredda per eliminare qualcosa messa in più.
In America è già realtà, in Italia è in arrivo poi il fashion renting applicato alle vacanze. Il trend degli abiti a noleggio secondo Research and Markets genererà entro il 2027 un mercato globale da oltre 2,8 miliardi di dollari. A fare da capofila a questa tendenza in Italia c’è DressYouCan, realtà milanese: “Dopo aver accompagnato per anni le nostre clienti nella scelta dell’abito dei loro sogni, abbiamo pensato di riservare un servizio di noleggio dedicato alla sfera dei viaggi e delle vacanze – spiega Caterina Maestro, fondatrice della startup di fashion renting femminile nata come soluzione di noleggio abiti per eventi e occasioni speciali come matrimoni e cerimonie – La collaborazione con il portale Sailogy.com, società leader nelle prenotazioni di imbarcazioni, ci ha permesso di garantire il nostro servizio di noleggio anche durante la navigazione in barca. Le nostre clienti potranno scegliere abiti, scarpe e accessori dal catalogo online, selezionando taglia e data di partenza, che verranno consegnati direttamente al molo. Per coloro che invece prediligono la pace e la tranquillità della montagna, abbiamo intrapreso una collaborazione con SportIt, negozio online dedicato al commercio di articoli per lo sport e il tempo libero, ampliando il nostro catalogo online con abbigliamento tecnico per donna, uomo e bambino. Infine, a differenza delle abituali tempistiche offerte, abbiamo esteso la durata del noleggio a una settimana per chi viaggia”.
Negli Stati Uniti il fashion renting vacanziero è nato da una collaborazione fra Rent the Runway, servizio di abbonamento online che fornisce abiti e accessori firmati a noleggio - è l'apripista del trend internazionale - e gli alberghi delle località più glamour degli USA come Aspen, South Beach, Hollywood e Washington, che ha dato la possibilità ai clienti di trovare gli abiti affittati direttamente in camera. Accanto alla comodità di ricevere un abito direttamente a casa o in una destinazione prescelta, il servizio a noleggio viene incontro al desiderio di sostenibilità, un movimento sempre più consolidato nel settore della moda, soprattutto tra i millennial: una recente ricerca condotta da Price Intelligently ha infatti evidenziato come 1 giovane americano su 5 (17%) abbia noleggiato abiti o accessori almeno una volta, mentre l’11% ha addirittura sottoscritto un abbonamento per avere a disposizione capi di abbigliamento con condizioni ancora più vantaggiose.
Oltre a viaggiare più leggeri, il noleggio di capi di abbigliamento durante i viaggi di lavoro o di svago permette di dimenticare tutte quelle situazioni che provocano maggiore stress, soprattutto in aereo. Carlson Wagonlit Travel, leader mondiale del business travel management, ha chiesto a 6000 business traveler di valutare con un punteggio da 1 a 100 diversi fattori causa di ansia quando si viaggia: dall’analisi delle risposte è emerso che la paura di non trovare il proprio bagaglio da stiva all’aeroporto di destinazione occupa il primo posto con ben 79 punti. Viaggiare con una sola valigia leggera, oltre a evitare di perdere tempo di fronte al nastro trasportatore una volta giunti agli arrivi, facilita ancora di più gli spostamenti soprattutto se l’itinerario del proprio viaggio prevede il passaggio tra le vie trafficate delle grandi città. Inoltre, la diffusione del fenomeno “Travelight” è dovuta anche alle restrizioni molto rigide riguardo alle dimensioni e al peso dei bagagli applicate dalla maggior parte delle compagnie aeroportuali che, se non rispettate, comportano a sovrapprezzi che incidono in maniera considerevole sul costo totale del volo.
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