Ha sbancato alle nomination agli Oscar con ben 11 candidature dopo aver vinto due Golden Globe, protagonista come vada della notte delle stelle del 12 marzo, dopo aver avuto molti altri riconoscimenti e per questo torna in sala dal 2 febbraio con I Wonder Pictures, dopo un passaggio 'pallido' ad ottobre, il film sorpresa di cui tutti parlano: EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE - La vita, il multiverso e tutto quanto. Cosa ha di speciale e perchè è diventato il film must to watch della stagione con 179 vittorie e 283 candidature ai principali premi internazionali? Produzione e regia già dicono molto: è prodotto dai fratelli Russo e diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert, noti collettivamente come i visionari Daniels, ossia la Hollywood più indipendente, il film è avventura, azione, fantascienza, dramma familiare con tematiche Lgbt, comedy e romance tutto frullato insieme e con lo sfondo di grandissima attrazione del metaverso, con protagonista una donna cinese americana (Michelle Yeoh) provata dalla crisi economica con la sua lavanderia al punto da non riuscire a pagare le tasse, pressata da una ispettrice implacabile (Jamiee Lee Curtis) e che invece diventa suo malgrado una wonderwoman, con molteplici versioni di se stessa dalla star del cinema a una chef giapponese. Ce n'è abbastanza perchè tolte le arti marziali e i superpoteri Everything fa commuovere ed empatizzare con Michelle e la sua famiglia, il marito (Ke Huy Quan) e la figlia gay in cerca di riconoscimento (Stephanie Hsu). Si entra al cinema pensando ad un film leggero, divertente, caciarone e forse 'stupido' e si esce con le lacrime agli occhi. In una parola spiazzante e forse questo 'delirio' originale è il segreto della strada che sta facendo. Poi c'è il cast tutti in nomination, protagonisti e non, a cominciare dalla candidata all'Oscar Michelle Yeoh, 60 anni, malese di origini cinesi, la fantastica attrice della Tigre e il dragone, la Bond girl del Domani non muore mai, di Memorie di una geisha e del film Marvel I guardiani della galassia, paladina dell'empowerment femminile asiatico. E la leggenda Jamie Lee Curtis, Leone d'oro alla carriera. Temi, citazioni, action, cuore, Everything è oltre i generi perchè li contiene tutti. Dice Andrea Romeo, fondatore e direttore editoriale di I Wonder Pictures: "Il caos ha un suo ordine e una sua ciclicità. E così è anche nel cinema. Ci sono film che arrivano al momento giusto. Spesso piccoli gusci di noce, indipendenti dalle major, sospinti in alto da un'onda che non hanno generato ma che sanno navigare al meglio". È il caso di Everything Everywhere All at Once, prodotto della casa indipendente A24. Come fu per El Mariachi nella mia generazione cinefila e per Easy Rider in quella dei miei genitori, il Multiverso dei Daniels è cresciuto al Box office Usa settimana dopo settimana, ha ingrossato le fila dei suoi sostenitori statunitensi e globali superando i 10 milioni di spettatori. Everything Everywhere ha travolto con il suo immaginario i media e i social di mezzo mondo e ora si abbatte come uno tsunami sugli Oscar. In Italia il film è arrivato per i più curiosi e per quanti lo conoscevano già ad ottobre scorso, ma adesso il 2 febbraio torna al cinema sospinto dalle nominations agli Oscar e dalla curiosità che ha generato in questi mesi".
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