Ventidue anni di storia e oltre sei miliardi e 600 milioni di dollari incassati nel mondo con i primi nove film (più lo spin-off Hobbs & Shaw). Sono i numeri con i quali torna al pubblico la saga action adrenalinica di Fast & The Furious, con Fast X di Louis Leterrier, penultimo capitolo da 340 milioni di dollari in arrivo nelle sale dal 18 maggio con Universal, di quella che il protagonista e mattatore, Vin Diesel definisce una "mitologia", che si chiuderà con un 11/o film, in arrivo, pare, nel 2025.
"Vi invitiamo a passeggiare con noi verso il tramonto, in questo dolce arrivederci" spiega un'altra delle colonne della saga, Michelle Rodriguez, a Roma (scenario nel film, insieme a Torino, di alcune scene mozzafiato) per l'anteprima mondiale di Fast X, organizzata in collaborazione con Alice nella città e l'assessorato Grandi eventi, sport turismo e moda di Roma Capitale. Un evento che ha riunito gran parte del cast (assente solo il nuovo villain Jason Momoa) che comprende, tra conferme e new entry il quartetto di Premi Oscar Charlize Theron, Helen Mirren, Rita Moreno e Brie Larson, insieme, fra gli altri a Tyrese Gibson, Nathalie Emmanuel, Jordana Brewster, Sung Kang, Jason Statham, Daniela Melchior John Cena e Scott Eastwood.
In un cameo c'è anche Meadow Walker, la figlia dell'altra icona della saga, Paul Walker, morto nel 2013. "La prima cosa che voglio è che le persone si godano il cast più straordinario, bello e ampio della storia - spiega Diesel (anche coproduttore della saga) in conferenza stampa -. Tutti hanno portato tantissimo a questa mitologia". Un film "quando è efficace dovrebbe colpirti lo spirito, si dovrebbe uscire dalla sala sentendosi diversi e commossi. Spero che le persone abbiamo questa sensazione con Fast X". Stavolta l'ex criminale e pilota professionista Dom Toretto (Diesel) e la sua famiglia acquisita si trovano di fronte al nemico più vendicativo: è Dante Reyes (Momoa), figlio del boss della droga Hernan Reyes eliminato con gran parte del suo impero da Toretto e company 12 anni prima. Lo scontro diventa globale da Los Angeles e Roma, dal Brasile al Portogallo.
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