"Nasce da una vera e propria causa di separazione che si è tenuta a Matera dove il giudice ha assegnato per la prima volta la casa al bambino e non ai genitori. Da qui abbiamo cercato di raccontare la storia di questo bambino come di altri coetanei figli di separati, bambini che spesso sono più lucidi degli stessi adulti". Così Federico Moccia racconta all'ANSA Mamma qui comando io, il suo ultimo film in sala dal 14 settembre, distribuito da RS Productions in collaborazione con Mirari Vos.
Si tratta di una commedia davvero leggera, e mai volgare, che racconta di una coppia in crisi e del loro bambino che appunto la sa lunga su come vanno le cose nel mondo dei grandi anche grazie alle molte esperienze dei suoi amici. Questa la storia.
Filippo (Simone Montedoro) e Michela (Daniela Virgilio) in procinto di separarsi sono i genitori di Francesco (Alessio Di Domenicantonio), un bambino di nove anni. In tribunale nell'impossibilità di capire chi è il genitore giusto con cui il bambino debba vivere, il giudice, con grande originalità, assegna la casa a Francesco e stabilisce che saranno madre e padre ad alternarsi con lui ogni lunedì. Grazie alla consulenza poi di un assistente sociale il giudice deciderà, dopo sei mesi, a chi sarà affidato il piccolo in casa. Francesco, affiancato da un gruppo di coetanei, si sente a tutti gli effetti il Boss della casa e inevitabilmente ne fa di tutti i colori. Nel frattempo Filippo e Michela, si accusano a vicenda, spalleggiati anche dalle loro famiglie d'origine.
"Certo ho puntato a fare una storia con lo sguardo dei bambini, ma ho cercato anche di raccontare ciò che succede ai genitori che capiscono a un certo punto che in fondo non c'è un vero motivo per lasciarsi" sottolinea il regista-scrittore figlio di Giuseppe Moccia, in arte Pipolo che assieme a Franco Castellano ha scritto le più celebri commedie all'italiana con Totò, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia e tanti altri.
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