Corsa al pieno per automobilisti e autotrasportatori. E' scattato oggi il taglio di 30,5 centesimi delle tasse sui carburanti e il prezzo di benzina e gasolio è tornato a livelli che non si vedevano da prima della guerra in Ucraina, scoppiata il 24 febbraio. La riduzione delle accise durerà 30 giorni. In tanti aspettavano questo calo e si sono messi in fila nelle stazioni di servizio per riempire i serbatoi. Sono stati pubblicati nella notte in Gazzetta ufficiale ed entrati in vigore oggi il decreto ministeriale e il decreto legge con le "Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina". Il taglio delle accise previsto dai due provvedimenti vale 25 centesimi, a cui aggiungere l'Iva al 22% che porta lo sconto a 30,5 centesimi. Il pieno per 50 litri è stimato in calo di 15 euro in media. Ma per l'Unione consumatori è "un pannicello caldo visti i due record storici di settimana scorsa, del prezzo più alto e del maggior rincaro settimanale di sempre". Tuttavia, "la notizia positiva è che la riduzione delle accise non verrà annullata da ulteriori speculazioni, visto che si è interrotta l'esclation dei prezzi". Dalla tassa sugli extraprofitti delle società energetiche al rafforzamento dei poteri speciali del golden power per il settore delle telecomunicazioni, dalle norme per potenziare la capacità di accoglienza dei profughi alle misure per il sostegno delle imprese, delle attività produttive e del lavoro, il decreto "Ucraina bis" prevede, tra l'altro, che il bonus bollette contro i rincari di luce e gas valga fino al 31 dicembre. Dal primo aprile questo aiuto andrà alle famiglie con tetto Isee fino a 12.000 euro. La tassa del 10% sugli extraprofitti delle società energetiche si applicherà solo per il 2022, sarà versata a giugno da tutta la filiera del settore (dalle società che producono, importano e vendono prodotti petroliferi, gas o elettricità) e il gettito previsto sfiora i 4 miliardi. Il "contributo solidaristico straordinario" ovviamente non sarà trasferito sui consumatori. Tornando ai prezzi alla pompa - che per Eni si sono abbassati al valore di dicembre 2021 per la benzina self service (1,774 euro) e della settimana 8-15 febbraio scorso (quindi prima della guerra) per il gasolio (1,784 euro) - il decreto prevede che fino al 31 dicembre prossimo le aliquote di questi tributi potranno essere rideterminate nei prossimi mesi solo con un provvedimento ministeriale. "Una forma più agile - ha spiegato la sottosegretaria al Mef, Maria Cecilia Guerra - che si può azionare in tutti i casi in cui i prezzi dei carburanti aumentando portano su il gettito Iva che può essere utilizzato per ridurre le accise". Specifiche norme del decreto riguardano i depositi di stoccaggio dei prodotti e puntano a evitare manovre speculative, con poteri al Garante dei Prezzi e l'utilizzo della Guardia di Finanza per i controlli. I gestori della Fegica chiedono di fare subito chiarezza perché "i decreti nulla dicono sulle quantità già immesse al consumo al momento della loro entrata in vigore. Il che fa ritenere oggettivamente che quelle stesse quantità saranno ancora vendute con accise 'piene'". Nel decreto ci sono aiuti in favore delle imprese per l'acquisto di energia, con misure specifiche per le aziende energivore e gasivore, la rateizzazione delle bollette, la cedibilità di crediti d'imposta, per i lavoratori che usano mezzi propri per arrivare sul luogo di lavoro, i buoni benzina fino a 200 euro non saranno tassati. Due articoli riguardano il lavoro, con l'estensione della Cig e agevolazioni contributive per il personale delle aziende in crisi. Un intero capitolo contiene misure a sostegno di autotrasporto, agricoltura, pesca e turismo. Coldiretti stima che dal taglio accise ci saranno risparmi sull'85% della spesa, per un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori.
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