Dal prossimo 1 gennaio circa due
milioni di assicurati, di cui una buona parte collocati nel sud
Italia e nelle grandi aree urbane, e numerosi titolari di
assicurazioni per ciclomotori, rischiano di vedersi
quadruplicati i premi delle polizze Rc auto in virtù
dell'entrata in vigore di "una norma ingiusta", introdotta ad
agosto con la Legge sulla Concorrenza, che obbliga le imprese
estere operanti in Italia ad adottare la procedura di
risarcimento diretto. A lanciare l'allarme su "una norma
altamente iniqua e fortemente inflattiva" sono Furio Truzzi,
presidente di Assoutenti, e Alessandro Mostaccio, segretario
generale del Movimento Consumatori, che intendono portare il
caso in discussione con procedura d'urgenza al Cncu (Consiglio
Nazionale dei Consumatori e degli Utenti) presieduto dal
ministro Adolfo Urso. In tale direzione nei giorni scorsi è
stato chiesto al Comitato per la definizione dei parametri
economici per la procedura di risarcimento diretto insediato
presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (composto
dai rappresentanti del Ministero, dell'Ivass, dell'Ania, della
Consap e delle associazioni dei consumatori) la sospensione dei
lavori e il loro rinvio dopo una profonda revisione dei criteri
risarcitori, come peraltro richiesto dalla stessa Ivass durante
l'audizione parlamentare lo scorso marzo. Lasciare 2 milioni di
assicurati in balia di un aumento esponenziale dei premi rischia
di aumentare il tasso di evasione assicurativa e minare
profondamente il concetto di mutualità che si vede
"sovraccaricato" di altri 400 milioni di euro per il venir meno
di decisivi elementi concorrenziali, sostengono Assoutenti e
Movimento Consumatori. "Il risarcimento diretto fa acqua da
tutte le parti, una misura che doveva favorire gli assicurati ma
si è trasformata in un ginepraio di vessazioni che ha alterato
profondamente la struttura del mercato assicurativo, minando il
patto di fiducia tra assicurazioni e assicurati - spiegano Furio
Truzzi e Alessandro Mostaccio - Il sistema del forfait tra
compagnie va profondamente rivisto e va ripristinato un minimo
principio di concorrenza: non devono essere le imprese estere
sottoposte all'obbligo di adottare una procedura come il
risarcimento diretto ritenuta facoltativa dalla Corte
costituzionale tre lustri fa, ma si deve rendere tale procedura
facoltativa per tutte le assicurazioni e per tutti gli
assicurati" concludono Truzzi e Mostaccio.
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