Chi guida ubriaco o sotto l'effetto di qualche droga rischia di vedersi ritirare la patente a vita: parola di Matteo Salvini. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si appresta a rivedere il Codice della Strada, la cui stesura ufficiale risale a 30 anni fa, e annuncia una stretta a 360 gradi che riguarderà non solo le ritorsioni per alcune infrazioni, ma anche la possibilità di adeguare le multe al reddito del guidatore, rendendole quindi più salate per chi ha redditi più alti.
E sarà affrontato anche il tema dei monopattini elettrici, prevedendo una regolamentazione più rigorosa. La situazione attuale vede come prima causa di morte fra giovani e neopatentati proprio gli incidenti stradali: secondo quanto emerso dal rapporto Dekra sulla sicurezza stradale ancora oggi nell'Unione Europea gli incidenti stradali nella fascia d'età 18-24 anni causano nel 64% dei casi la morte del guidatore o del passeggero al suo fianco, rispetto al 44% nella popolazione complessiva. E il governo si appresta a correre ai ripari. "È giusto sanzionare gli automobilisti irresponsabili, e le cronache di questo fine settimana lo dimostrano. Ma e' chiaro che non sali in auto in sette... Su questo puoi fare tutta l'educazione stradale che vuoi, puoi mettere tutta la prevenzione che vuoi...", la considerazione del ministro con riferimento al gravissimo incidente avvenuto ad Alessandria. Ma il sindaco della citta' piemontese, Giorgio Abionante, non ci sta e parla di dichiarazioni "superficiali e leggere": "Il ministro Salvini dimostra di non avere la minima sensibilità", ha aggiunto, "pretendiamo un minimo di garbo, di silenzio e di rispetto". Anche perche', ha proseguito il sindaco, "a quanto ci risulta l'auto era omologata per 8 e le dinamiche sono ancora da chiarire". Nello spiegare la sua strategia per contrastare le stragi della strada, Salvini ha quindi sostenuto che "se ci si mette consapevolmente alla guida drogati o ubriachi provocando incidenti, morti e feriti, la sospensione della patente per uno o due anni non è sufficiente": chi lo fa "è una bomba e un potenziale assassino".
In tali casi "ritengo che la revoca a vita della possibilità di guidare possa e debba essere considerata". E se non la revoca a vita, "però almeno la sospensione per 10 anni del diritto di guidare penso che sia sacrosanta". Ma si prospetta anche una possibile revisione del meccanismo delle multe. Ad annunciarlo è stato il viceministro Galeazzo Bignami, spiegando che verrà svolto "un approfondimento specifico anche sulla possibilità di realizzare una proporzionalità tra il reddito e le sanzioni", con la possibilità quindi di introdurre un incremento delle multe in base alla disponibilità economica di ciascuno. Tutto questo verrà affrontato nella discussione sul Codice della Strada il cui tavolo, secondo quanto ha annunciato Salvini, verrà convocato già dalla prossima settimana. E quella sarà quindi l'occasione per valutare l'introduzione di regole più restrittive per altri mezzi quali ad esempio i monopattini elettrici o dell'obbligo dell'etilometro a bordo. Si procederà ad "aggiornare il codice della strada che è vecchio di trent'anni", ha spiegato il ministro. "Va aggiornato alla nuova mobilita, alle nuove tecnologie, all'abuso del telefonino che distrae ed è un enorme problema, alla necessità di identificare anche i monopattini elettrici perché è vero che sono ci i problemi alla guida delle quattro ruote, però ci sono alcuni contesti di estrema pericolosità sia per chi guida sia per chi cammina". Proprio per questo, a suo parere, "è assolutamente fondamentale avere un'identificazione anche di guida il monopattino" e che chi lo usa abbia il casco visto che oramai raggiunge velocità sostenute. Nelle priorità di Salvini per garantire la sicurezza stradale c'è poi anche "l'etilometro monouso obbligatorio a bordo": secondo il ministro infatti "farsi l'autotest prima di mettersi alla guida per fermarsi fino a che si è in tempo penso che sia un provvedimento utile".
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