Aveva transitato in Ztl con un
veicolo elettrico ma la Polizia municipale le aveva comunque
recapitato otto verbali per avere infranto le regole sulla zona
a traffico limitato palermitana. La storia emerge da una
sentenza del Giudice di Pace di Palermo che, nei giorni scorsi,
ha annullato le multe recapitate a una palermitana difesa dagli
avvocati Massimo Petrucci e Cinzia Picone. Come emerge dagli
atti, le multe non sono state emesse per errore, ma sulla base
di quanto regolamentato dal disciplinare tecnico della Ztl
centrale, - richiamato dall'ordinanza del 2017, poi modificata
nel 2020 - il quale prevede che anche le auto elettriche,
sebbene non inquinanti, devono essere autorizzate all'accesso
nella Ztl. Occorre, infatti, che chi ne è in possesso faccia una
richiesta gratuita di iscrizione a una "lista bianca". Così non
era per l'auto della palermitana che ha ricevuto le multe.
Ciononostante, però, per il giudice le somme non sono dovute.
"Pare ovvio - scrive il giudice Giacoma Valenti nella sentenza -
che il cittadino deve essere adeguatamente informato o,
quantomeno, messo nelle condizioni di avere contezza di tale
specifico obbligo. Presupposti - prosegue la decisione - non
rinvenibili nel caso che ci occupa". Neanche nel verbale
infatti, constata il giudice, si fa riferimento al disciplinare
tecnico su cui si sarebbero basate le sanzioni. Inoltre la
mancata osservanza del disciplinare tecnico non sembra potere
autorizzare l'emissione della multa. Per il giudice, il mancato
inserimento nell'elenco "non può costituire motivo per
considerare legittimo e non rimediabile l'eventuale addebito
sanzionatorio a carico di chi è autorizzato dallo stesso
regolamento comunale a circolare nella Ztl". "Si tratta di un
caso di assoluto interesse - commentano i legali Massimo
Petrucci e Cinzia Picone, - dato che potrebbe riguardare tutti i
cittadini che, pur possedendo auto elettriche, si sono visti
recapitare le sanzioni per il fatto di non aver registrato i
veicoli nella "lista bianca' del Comune".
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