Un piccolo tortellino fatto a mano, come nella migliore tradizione, diventa simbolo di indipendenza, di sapere fare, di autonomia. È la storia di Tortellante, un laboratorio terapeutico - abilitativo di Modena dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano. A raccontare la loro storia è 'La rivoluzione tranquilla', una mini serie podcast in quattro puntate realizzata da Chora Media con il supporto di MINI, che è story telling partner del progetto Tortellante.
Dei quattro episodi del podcast il primo è già uscito il 20 dicembre, gli altri tre saranno disponili il 3 febbraio, il 10 febbraio e l'ultima puntata il 17 febbraio. Il podcast "è stato il naturale sviluppo per far conoscere questo progetto, per creare una narrazione attorno a queste storie", ha spiegato Roberto Olivi, MINI Italia - Direttore Relazioni Istituzionali e Comunicazione BMW Italia. Guidati dalla voce dello scrittore emiliano Enrico Brizzi, tanti sono gli interventi che si alternano nei quattro episodi: dalla presidente di Tortellante Erica Coppelli, alla vice-presidente Silvia Panini, da Lara Gilmore, una delle colonne portanti del ristorante Osteria Francescana a Modena e moglie dello chef tristellato Massimo Bottura.
"Tortellante può essere un modello da ripetere e da immaginare in grande, diamo una possibilità di futuro per i nostri figli ma non solo - ha spiegato Lara Gilmore in collegamento da New York alla conferenza stampa di presentazione del podcast -. Non è facile avere un figlio autistico e con disabilità, un genitore prova di tutto per aiutarli a esprimersi, ma il tortellino è stato un'apertura per nostro figlio". Quella di Tortellante "è una storia e un progetto fantastico e credo che sia un modello da replicare per dare risposte ad un grande problema - ha osservato Mario Calabresi Ceo e Fondatore di Chora Media -, in cui le famiglie vengono lasciate sole, e la società risponde a volte con una sorta di parcheggio. Qua si costruisce orgoglio, capacità e una possibilità di futuro". Sono 26 i ragazzi che animano Tortellante, quasi tutti con autismo a medio e basso funzionamento. Il progetto, avviato a gennaio 2016 e integrato da attività abilitative e formative per migliorare le autonomie, si è dimostrato anche una buona pratica di inclusione, coinvolgendo tutta la comunità.
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