Prenderà il via alle 15 a Strasburgo il vertice della coalizione dei Paesi scettici, tra i quali l'Italia, sulle proposte legislative dell'Ue per l'automotive. Al centro del confronto ci saranno i nuovi standard Euro 7 e l'accordo sullo stop alle auto a diesel e benzina dal 2035, ostaggio di un inedito stallo politico emerso al momento della ratifica finale con l'opposizione di Roma, Berlino, Varsavia e Sofia.
Il summit ministeriale, indetto dal titolare dei Trasporti della Repubblica Ceca, Martin Kupka, vedrà la presenza nei locali dell'Europarlamento del vicepremier Matteo Salvini, che chiede "buon senso per tutelare i posti di lavoro e la filiera dell'automotive", insieme al tedesco Volker Wissing e il polacco Andrzej Adamczyk. I rappresentanti di Ungheria, Romania e Slovacchia si collegheranno invece dalle rispettive capitali, mentre si attende ancora la conferma della partecipazione degli altri ministri invitati di Francia, Spagna, Finlandia, Portogallo e Slovenia.
Sul fronte delle nuove norme Euro 7, ancora in fase di negoziato a Bruxelles, le dodici capitali sono accomunate dallo scetticismo davanti alle richieste Ue di ingenti investimenti per tagliare gli inquinanti come ossidi d'azoto e particolato a fronte però dello stop ai motori termici nel 2035 che ne renderebbe di fatto vani gli sforzi di finanziamento. Ma proprio sul campo dell'auto elettrica gli equilibri politici cambiano: la linea dei contrari è più ristretta e guidata da Italia e Polonia, seguite dalla Bulgaria, che sarebbe pronta ad astenersi, e dalla Germania, che da settimane chiede di salvaguardare l'utilizzo degli e-fuels.
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