Molto spettacolo, poco mercato:
questo in sintesi il risultato del trasferimento della Fiera di
Auto e Moto d'Epoca da Padova a Bologna. Spazi, padiglioni,
allestimenti sono nettamente aumentati, dopo 39 anni di edizioni
a Padova della più importante manifestazione italiana dedicata
al motorismo storico: il tutto premiato da una maggiore
affluenza di pubblico, in particolare di giovani alla prima
esperienza, e dalla presenza ufficiale di 14 case motoristiche e
dei principali club di settore. Non altrettanto si può dire
delle vendite dei commercianti specializzati: in media si può
parlare di un 15-20 per cento di venduto, percentuale molto
inferiore alle precedenti edizioni e alle attese.
Crisi del settore? Difficile dirlo. Un fatto è certo: molti
espositori, pur di rientrare degli alti costi degli stand, hanno
accettato le trattative con permute (per esempio una Lamborghini
Miura conservata è stata venduta ritirando altre auto in
parziale cambio), altri hanno abbassato i prezzi. Questo delle
valutazioni è uno dei grandi problemi del settore: una volta si
andava in Fiera perché i prezzi erano più bassi della media,
oggi invece sono spesso più alti di un 20 per cento, e ciò manda
il mercato in stallo. Anche perché gli appassionati puri sono
sempre di meno, e gli acquirenti spesso comprano le auto e le
moto d'epoca con l'idea di rivenderle a breve con un buon
margine di guadagno. Ma le quotazioni hanno ormai raggiunto
livelli ingiustificabili e dunque le vendite sono sempre più
scarse. Salvo naturalmente i "pezzi" molto pregiati, da
centinaia di migliaia di euro: ma si tratta di oggetti che
spesso vengono trattati privatamente e non certamente in Fiera.
Significativo a questo proposito anche la quasi totale
assenza dei privati che una volta costituivano un bacino
interessante di occasioni, una specie di mercatino parallelo a
quello ufficiale. Infine la presenza di oltre settemila veicoli
storici e instant classic attira certamente la curiosità del
grande pubblico, ma un po' confonde anche le idee dei potenziali
compratori: per visitare tutta la grande Fiera di Bologna
servivano almeno due giornate piene.
Ne deriva che la Fiera dell'Auto e Moto d'Epoca di Bologna
sembra avviata a una trasformazione che in futuro potrebbe
portarla a ripercorrere le orme del mitico Motor Show, una
manifestazione incentrata soprattutto sullo spettacolo, le
novità e le competizioni di auto e moto (formula sperimentata in
passato in mini formato dalla Fiera di Verona). Puntando su un
maggiore spazio riservato alle motociclette (che costano meno) e
sull'affluenza del pubblico giovane che comincia ad interessarsi
ad un movimento che non è solo bellezza e velocità ma anche
cultura.
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