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Milano-Caponord con una OM del 1929 e i Pirelli Stella Bianca

Milano-Caponord con una OM del 1929 e i Pirelli Stella Bianca

L'avventura di Gianni Morandi, oltre 10mila km in 30 tappe

MILANO, 16 luglio 2024, 18:01

Redazione ANSA

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Da Poggibonsi a Caponord, con una OM 665 Superba del 1929, gommata Pirelli Stella Bianca. Il sogno di Gianni Morandi, alla guida con il co pilota Marco Morosinotto, ha fatto tappa a Milano, alla Bicocca degli Arcimboldi, dove il battistrada più longevo di Pirelli, e ora parte della gamma Collezione, rinasce grazie all'impegno del dipartimento ricerca e sviluppo. E da qui riparte per percorrere circa 10.170 km, 140 ore di guida e una trentina di tappe, tra Italia, Svizzera, Germania, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia.
    "Nel 2016 l'ho incontrata e mi sono innamorato di lei da una foto" racconta Morandi, da imprenditore a collezionista. Il corpo vettura è quasi completamente originale, con la vernice originale (solo i parafanghi sono stati riverniciati), le portiere, i sedili sono originali, sono state rifatte solo le imbottiture e la capotte ma la meccanica è stata completamente rifatta nel 2016 e messa a punto ora, pronta alla partenza. "Il motore è un 6 cilindri in linea, 2.0 di cilindrata, molto semplice, valvole laterali, doppio carburatore. E' un modello Mille Miglia - spiega Morandi - di moderno sono state aggiunte solo due elettroventole" per raffreddare il motore. Per prepararsi al raid il motore è stato completamente smontato, revisionato e rimontato. "Quando monti e la guidi ti porta nella sua dimensione, assapori il rumore degli uccellini, la guida nel paesaggio, non sei più escluso dal mondo esterno come nelle vetture moderne", con una velocità di crociera dagli 80-90 km orari l'unica concessione alla tecnologia sono il navigatore e la 'iaction camera' che documenterà il viaggio.
    Anche gli pneumatici riproducono quelli del 1927, un pneumatico a tele incrociate, a quel tempo talmente innovativo per caratteristiche e prestazioni che è stato capace di accompagnare l'automobile dalla sua prima adolescenza, con le vetture anni Venti, fino all'inizio della sua maturità, con le sportive della metà del secolo e che oggi fa parte della gamma Pirelli Collezione, la linea di pneumatici che equipaggia le auto più iconiche costruite fra il 1930 e il 2000. Riproduce in disegno battistrada e il lettering "d'epoca" ma con la qualità e le prestazioni delle moderne tecnologie, aggiungendo sicurezza al romanticismo.

Non è il Gianni Morandi di 'Andavo a cento allora...', è un ex imprenditore toscano, ha da poco liquidato l'impresa di famiglia e si è dedicato completamente alla sua passione, le auto d'epoca di cui è collezionista. "L'idea del raid è nata al ritorno da un viaggio a Berlino, attraversando la Foresta nera, il 2 agosto dell'anno scorso e coincideza...dalla tabella di marcia arriveremo a Capo Nord proprio il 2 d'agosto". Diventerà un anniversario e Morandi già pensa alla prossima avventura. "Voglio fare il giro d'Italia con una macchina del 1912 aperta totalmente. Però prima voglio portare in porto questo progetto, un bellissimo sogno che poi è diventato realtà" anche grazie al sostegno di Pirelli Collezione. Al seguito avrà Massimo Di Santo, un meccanico specializzato nei rally con il suo camion attrezzato. "C'è un compressore generatore e un po' di attrezzatura per poter intervenire nelle emergenze, ho un po' di ricambistica, ma quello che ci portiamo dietro è soprattutto l'esperienza e la capacità di inventare la soluzione, ci portiamo dietro la passione". "L'approccio è quelle di un viaggio in sicurezza, non dobbiamo cercare la prestazione ma portare a casa il risultato e vivere il più possibile le emozioni". "Ogni mattina faremo un controllo di routine, perdite d'acqua o d'olio, la pressione delle gomme ma la fortuna di queste macchine è che sono molto semplici, basiche e tutto quello che non c'è non si rompe" aggiunge.

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