Dopo i drammatici dati delle immatricolazioni auto, che hanno registrato a marzo una flessione di circa l'86%, il mondo automotive lancia un grido d'allarme per l'intera filiera.
Fabrizio Guidi, presidente di AsConAuto, rileva come la rete associativa dei Consorzi di Concessionari stia mantenendo, finché sarà possibile, il proprio servizio: cosa che in Italia, dove il parco di autovetture circolante ha un'anzianità media di 11 anni, ha un sicuro rilievo. "Soltanto la certezza della filiera garantisce il diritto per l'automobilista di non accettare che si anteponga il risparmio, su queste voci di spesa, alla sicurezza propria e altrui". "Nel tempo - prosegue Guidi - abbiamo profuso investimenti e offerto un supporto concreto agli autoriparatori affiliati e ai concessionari. Oggi, di fronte alla tragedia che ha colpito il Paese, la strada diviene ancora più impervia. Ma il nostro passato ci spinge ad avere coraggio e a rafforzare le nostre energie: solo insieme possiamo farcela. Per questo confidiamo che il Governo sappia ascoltare le richieste che arrivano dalla filiera automotive. Proposte verificate e concrete che potranno permettere a un settore, che rappresenta una parte così rilevante del pil, di continuare a lavorare con professionalità e generare profitti grazie alle attività diffuse in modo capillare sull'intero territorio, dove supportano non solo tutte le filiere produttive ma anche le comunità locali".
In un quadro congiunturale che è e sarà ancora più drammatico, la previsione è di un possibile calo del 60 per cento del mercato su base annua, come ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto - Federazione dei concessionari auto - a commento delle stime delle immatricolazioni di autovetture di marzo. Il mese, infatti, rispetto a quello dello scorso anno, fa registrare una flessione pari a circa l'86%, definendo così il crollo del volume di lavoro delle concessionarie.