Anche il cancelliere tedesco Angela Merkel scende in campo per tentare di risolvere il grave problema della carenza di semiconduttori che sta penallzzando l'industria automibilistica mondiale e pesantemente anche quella della Germania.
Come riferisce AFP, la Merkel ha espresso "disagio" per la dipendenza dell'Europa dall'Asia nella fornitura di semiconduttori, chiedendo una maggiore produzione interna per fronteggiare la scarsità globale.
Lo ha detto durante una conferenza online con ricercatori, sottolineando il rischio di una "grandissima dipendenza" dai produttori asiatici. "L'Europa ha bisogno di proprie capacità di produzione - ha detto la Merkel - perché non possiamo essere sicuri che altri condivideranno la loro" ed ha invocato "contratti concreti".
"Abbiamo bisogno di affidabilità per evitare che un evento esterno - ha detto - porti all'improvviso al mancato rispetto dei contratti di consegna". Ed ha ribadito che servono "discussioni globali sulla fiducia che possiamo avere l'uno nell'altro" e che occorre trovare "accordi multilaterali".
Le fabbriche di elettronica di Taiwan - ribadisce AFP - sono tra i produttori più grandi e avanzati al mondo di chip high-tech, con la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC) in testa al mercato. La Germania vanta però aziende leader nella produzione di semiconduttori come Infineon e Bosch.
Proprio quest'ultima inaugurerà a Dresda il prossimo 7 giugno un nuovo modernissimo sito produttivo che, utilizzando la tecnologia da 300 millimetri - si legge nella nota di Bosch - "renderà la microelettronica tedesca il motore dell'innovazione nella digitalizzazione in Germania, in Europa e nel mondo".
Volkmar Denner, presidente board di Robert Bosch GmbH e Harald Kröger, membro del board di Robert Bosch GmbH accoglieranno a Dresda Angela Merkel, Margrethe Vestager vicepresidente della Commissione europea e Michael Kretschmer, presidente della Sassonia.
L'Unione Europea, ricorda AFP, cerca di recuperare il ritardo puntando a raddoppiare la propria capacità produttiva e quota di mercato entro il 2030 (10% oggi) grazie alle alleanze tra produttori e ricercatori del Continente.
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