Nel mese di maggio, in Italia, sono state immatricolate 142.730 auto, il 43% in più rispetto allo stesso mese del 2020, l'anno della pandemia, ma il 27,9% in meno rispetto a maggio 2019. In base ai dati del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, nei primi cinque mesi dell'anno, sono state immatricolate in Italia 735.125 auto, rispetto alle 451.545 dello stesso periodo dell'anno scorso, con una variazione del 62,8%.
Il gruppo Stellantis ha immatricolato a maggio, in Italia, 56.148 auto, il 49,5% in più rispetto alle 37.569 auto immatricolate nello stesso mese dello scorso anno. In base ai dati del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, nei primi cinque mesi dell'anno le immatricolazioni sono state 294.623, il 60,7% in più rispetto alle 183.321 dello stesso periodo del 2020. Sono 6 i modelli del Gruppo Stellantis nella top ten delle auto più vendute in Italia nel mese di maggio. Secondo la classifica diffusa da Anfia, l'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, in testa c'è sempre la Fiat Panda con 9.725 unità, seguita, al secondo posto, da Lancia Ypsilon (4.611) e, al terzo, da Fiat 500 (4.413). Al quarto posto si piazza Fiat 500X (4.316), seguita, al sesto, da Jeep Compass (3.168) e, al nono, da Citroen C3 (2.992).
Tra le auto immatricolate nel mese di maggio, in Italia, prosegue il declino di quelle diesel e benzina, la cui fetta di mercato si riduce progressivamente a favore delle ibride ed elettriche. Secondo Anfia, l'Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, le autovetture diesel per il quarto mese consecutivo non superano la soglia del 25% di quota e rappresentano il 23,1% del mercato di maggio e il 24,2% del mercato nei primi cinque mesi del 2021. In lieve ribasso, rispetto ad aprile, la quota di autovetture a benzina: il 31,2% nel mese e il 32,7% nel cumulato dei primi cinque mesi. Di contro, le immatricolazioni di auto ad alimentazione alternativa raggiungono quota 45,7% a maggio 2021 e 43,2% nei primi cinque mesi. Le vetture elettrificate rappresentano più di un terzo del mercato (37% nel mese e 34,8% nel cumulato). Tra queste, le ibride non ricaricabili rappresentano il 28,1% del mercato di maggio (per il quarto mese consecutivo una quota più alta rispetto al diesel) e il 27,4% nel cumulato. Le ricaricabili, invece, raggiungono il 9% di quota a maggio (le ibride plug-in il 5,4% nel mese e il 4,2% nel cumulato, e le elettriche pure il 3,6% nel mese e il 3,2% nel cumulato). Infine, le auto a gas rappresentano l'8,6% del mercato del quinto mese del 2021 e l'8,3% del mercato dei primi cinque mesi: le vetture GPL hanno una quota di mercato del 6,4% nel mese e del 6% nel cumulato e quelle a metano del 2,2% nel mese e del 2,3% nei primi cinque mesi dell'anno.
E' "il più pesante degli ultimi mesi" il calo delle immatricolazioni di auto registrato a maggio, in Italia, rispetto allo stesso mese pre-pandemia del 2019. E il recupero rispetto allo scorso anno è "lontano dall'ipotizzare un allontanamento della crisi". Lo affermano Anfia, Federauto e Unrae, che in una nota conginuta auspicano "che nell'iter di conversione del cosiddetto DL Sostegni-bis trovino spazio adeguate misure volte a sostenere il settore". Le associazioni ritengono "necessario rifinanziare per l'anno corrente, con una dotazione adeguata e non effimera, gli incentivi per la fascia 61-135 g/Km a fronte di rottamazione, i quali hanno dimostrato di incontrare il forte gradimento dei consumatori e di ottenere effetti molto incisivi sull'ambiente". "Di fondamentale importanza è anche il rinnovo degli incentivi destinati all'acquisto di veicoli commerciali di ultima generazione", proseguono Anfia, Federauto e Unrae, secondo cui "rappresentano un investimento per l'Erario". Le Associazioni del settore automotive chiedono inoltre che il limite attualmente previsto entro il quale concludere una prenotazione con Ecobonus passi da 180 a 300 giorni, così da non vanificare l'efficacia della misura. Le tre Associazioni rinnovano infine la richiesta di modificare con urgenza la normativa sulle vetture aziendali in fringe benefit, adeguandola ai valori della nuova procedura di omologazione in WLTP.
E' ancora "profondo rosso" per il mercato delle auto in Italia, che contiene le perdite rispetto al 2019 (-27,9%) grazie agli incentivi per l'acquisto di auto ad alimentazione tradizionale. Lo sottolinea il Centro Studi Promotor, secondo cui è "indispensabile un impegno del Governo per rinnovare gli incentivi all'auto" o il mercato "nei prossimi mesi potrebbe collassare con tutto quello che ne deriverebbe anche in termini di crescita del prodotto interno lordo". Secondo il Centro Studi Promotor, per qualche settimana il mercato sarà ancora sostenuto dagli incentivi prenotati fino all'8 aprile, ma a partire da metà giugno la situazione del mercato dell'auto peggiorerà decisamente con conseguenze rilevanti anche sulla ripresa dell'economia. L'assenza di incentivi in sede di conversione del Decreto Sostegni-bis è stata "una doccia fredda". "Occorre che il Governo reperisca fondi adeguati per rifinanziare nel più breve termine possibile gli incentivi alle auto con emissioni di CO2 contenute tra 61 e 135 gr/km", sostiene il presidente del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, secondo cui "lo stanziamento sarebbe più che interamente recuperato con il gettito Iva delle auto vendute in più".
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