General Motors e il mega gruppo Usa Lockheed Martin - attivo nell'ingegneria aerospaziale e nella difesa - collaboreranno per progettare e realizzare la prossima generazione di 'rover lunari', in grado di trasportare gli astronauti della missione Artemis su distanze maggiori sulla superficie della Luna.
A differenza delle missioni Apollo, quando i 'rover' si spostavano per non più di 4 miglia dal luogo di atterraggio, gli astronauti di Artemis andranno più lontano ed esploreranno aree della Luna ben più vaste, per realizzare quelle ricerche che sono indispensabili per il supporto dell'esplorazione a lungo termine della superficie lunare. Per questo i futuri veicoli GM-Lockheed Martin non saranno solo in grado di percorrere lunghe distanze, ma lo potranno fare anche senza conducente a bordo. Perfezionati sistemi di guida autonoma, si legge nella nota congiunta - consentiranno a veicoli di funzionare con o senza persone a bordo e apriranno la strada a future missioni umane, servizi di carico commerciale e maggiore utilità scientifica.
Un 'rover' GM-Lockheed Martin dovrà, ad esempio, essere in grado di posizionarsi autonomamente vicino a un sito di atterraggio prima dell'arrivo degli astronauti, ma anche poter condurre operazioni scientifiche senza guidatore. Ciò consentirà alla NASA di scoprire più rapidamente le informazioni contenute nel 95% della superficie lunare, cioè quella mai esplorata.
Guidare sulla Luna non è tra l'altro una normale esperienza di guida fuoristrada perché oltre ai terreni accidentati ci saranno da affrontare buio e freddo. A differenza della Terra (e persino di Marte) il giorno e la notte sulla Luna durano poco meno di 14 giorni terrestri e i rover GM-Lockheed Martin dovranno dunque poter operare nell'oscurità per due settimane e con temperature notturne fino a -174 gradi Celsius e temperature diurne di + 127 gradi Celsius.
"La maggiore differenza quando si progetta per la Luna e per le applicazioni spaziali è però quella legata alla diversa forza di gravità - ha affermato Madhu Raghavan, global research & development group manager di GM - una condizione da aggiungere agli sbalzi di temperatura estremi e al fatto che si opera nel vuoto. Ma i sistemi vanno progettati anche per resistere allo shock del lancio".
Sarà dunque decisiva l'esperienza di Lockheed Martin che ha costruito numerosi veicoli spaziali robotici che sono andati sulla Luna, Marte, Giove, Venere, ma anche su asteroidi, comete e altre destinazioni in tutto il sistema solare. "Abbiamo condotto missioni su corpi planetari per decenni, costruendo veicoli spaziali in grado di sopravvivere ad ambienti con alte radiazioni, temperature estreme, facendo in modo che fossero leggeri e molto affidabili" ha affermato Kirk Shireman, vicepresidente lunar exploration campaigns presso Lockheed Martin, mentre a sua volta GM metterà a disposizione decenni di esperienza nella progettazione di veicoli on-rod e off-road, con una forte attenzione alla qualità e alla sicurezza umana. "GM è leader mondiale nella produzione e nella tecnologia automobilistica e Lockheed Martin è leader mondiale nei veicoli spaziali - ha detto Shireman - e quindi ha perfettamente senso unire le forze delle due società per costruire un sistema di mobilità sulla Luna".
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