Mai così basse negli ultimi 45 anni
le vendite di nuove auto in Giappone, a causa dell'insufficienza
di semiconduttori e le criticità della logistica per l'intero
settore in Cina. Nell'intero 2022 le immatricolazioni si sono
assestate a poco più di 4 milioni e 200mila unità, ai minimi dal
1977, con un calo del 5,6% rispetto all'anno prima.
L'impossibilità di reperire chips per il comparto automotive, e
le prolungate restrizioni anti-Covid decise da Pechino hanno
forzato le principali case auto nipponiche a rivedere i processi
produttivi, mentre ancora non si intravede una soluzione nel
breve termine. Nello specifico la Toyota ha registrato una
flessione del 12,45 a 1,21 milioni, Nissan un meno 0,8% e a
272mila veicoli, e Honda -1,9% a 269mila unità. Secondo i dati
combinati dei sei maggiori produttori giapponesi, che includono
Mazda, Mitsubishi e Subaru, le vendite negli Stati Uniti sono
diminuite del 17,9% nel 2022 a 4.758.600 autovetture. Al
contrario, la statunitense General Motors, con un incremento del
2,5% dei volumi di vendita sul mercato nord-americano ha
superato la Toyota, che ha invece registrato un rallentamento
del 9,6%.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA