(dall'inviata Graziella Marino)
GINEVRA - Un buon affare per General Motors, gruppo che controllava la tedesca Opel, una scommessa non priva di rischi per Psa, costruttore francese che riunisce i brand Peugeot, Citroen e DS. In sintesi è questo che la gran parte degli analisti pensa delle nozze annunciate oggi tra Opel e Psa, alla vigilia del Salone di Ginevra.
Cedere Opel, e soprattutto in un momento in cui il mercato dell'auto ha ripreso a correre, ''è un ottimo affare per General Motors, visto che da almeno 16 anni è stata un'emorragia di denaro continua'' per il gruppo americano, sottolinea un'analista della Kelley Blue Bookper. E mentre Opel continuava a segnare 'rosso fisso', Gm cominciava a crescere in Cina, si rafforzava sul mercato domestico Nord Americano e cominciava ad investire nella tecnologia della guida autonoma. Tutti ambiti che richiedono forti investimenti e non permettono più di sprecare soldi. Certo cedere un'azienda che faceva parte del gruppo Gm dal lontano 1929, ovvero da quasi 90 anni, non è cosa che si fa a cuor leggero, anche perché Opel è l'unico presidio in Europa del gruppo Gm. Ma gli azionisti questa volta hanno detto stop, rafforzati anche - sottolineano gli analisti - dagli ulteriori danni economici che l'imminente Brexit avrebbe potuto creare alla forte presenza del costruttore tedesco in Gran Bretagna attraverso il brand Vauxhall.
Se Gm non è riuscita a risanare la Opel, perché allora dovrebbe riuscirci Psa? E' questo che si chiede la gran parte degli analisti, rilevando tra l'altro la sovrapposizione dei prodotti delle due Case nella fascia media e nelle small car e la forte dipendenza dal mercato europeo. ''Insieme Psa e Opel - secondo i calcoli di Ferdinand Dudenhoffer, direttore del Center for Automotive Research all'università di Duisburg-Essen in Germania - dipendono dall'Europa per il 70% delle loro vendite''. E non solo, entrambi i gruppi soffrono di sovrapproduzione. L'unica speranza è tagliare i costi, sia con l'integrazione delle linee produttive, sia intervenendo sull'occupazione: operazioni entrambe che richiederanno qualche anno. Al momento quindi ''Tavares ha poche opzioni per aumentare le vendite, e cercare di espandersi in tutto il mondo sarà una lotta'', rileva Ferdinand Dudenhoffer. Una cosa però di buono c'è: l'acquisizione di Opel darà a Psa l'accesso alla tecnologia elettrica di Gm, all'avanguardia con l'Opel Ampera-e, in grado di percorrere con una ricarica fino a 520 km.
L'unica certezza è che le nozze tra Psa e Opel accelereranno l'arrivo di quei prodotti condivisi previsti già dall'alleanza industriale che i due gruppi avevano stretto 5 anni fa. La prima new entry è la Opel Crossland X, che sarà esposta domani al Salone di Ginevra e condivide elementi costruttivi con la Peugeot 3008, appena nominata Car of The Year. La prossima novità sarà il nuovo suv Opel GrandLand X, che nasce sulla stessa base del Peugeot 5008 e del nuovo DS7 Crossback, entrambe grandi novità di Psa al Salone. Già operativa anche la collaborazione sul fronte dei commerciali, con la nuova generazione di furgoni compatti (B-Lcv) costruita nello stabilimento Psa di Vigo in Spagna in sostituzione della famiglia Citroen Berlingo, Peugeot Partner e Opel Combo, e che ha visto l'uscita da questa joint venture di Fiat Professional con la sua variante Scudo. Nell'immediato c'e' anche una collaborazione per realizzare una nuova generazione di piattaforme auto di segmento A che Opel, Peugeot e Citroen utilizzeranno in Europa e in altri mercati.
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