I concessionari d'auto chiedono al ministro Salvini che un cambio di passo del governo per far ripartire il mercato. L'occasione si presenterà il 14 maggio nel corso del confronto tra il vicepremier e e Plinio Vanini, presidente del primo gruppo concessionario italiano nel corso dell'Automotive Dealer Day di Quintegia. "I concessionari italiani - ha detto Vanini - sono i frontmen di un settore che rende il 16% del gettito fiscale del Paese, l'equivalente di 75 miliardi di euro l'anno. Siamo contenti di essere così centrali per le casse dello Stato e l'economia del Paese, ma se vogliamo rimanere tali serve una scossa per reagire a un parco auto che è diventato il più vecchio e più inquinante d'Europa, a un mercato che è tornato in forte recessione, ai recenti provvedimenti che hanno ulteriormente confuso la domanda".
Secondo Vanini, l'incontro al Dealer day sarà l'occasione per fare proposte concrete al rappresentante di Governo: "Serve subito un nuovo sistema normativo a tutela del settore e dei dealer sia in ambito nazionale che europeo, ed è ciò che illustreremo al vicepremier Salvini a Verona. Occorre - ha concluso - lavorare sulla fiscalità auto con detrazioni e deducibilità finalmente allineate agli altri mercati europei, ma anche con crediti d'imposta per la sostituzione di veicoli inquinanti, oltre a un piano energetico/infrastrutturale nazionale serio".
Secondo le elaborazioni Quintegia, dal periodo pre-crisi (2007) si vendono il 20% di auto in meno, con una contrazione degli imprenditori della distribuzione auto che a fine anno arriverà a -57% (-28% i punti vendita, 2019 vs 2007). E se l'età media dell'auto è cresciuta fino a 10,9 anni, con oltre 12,4 milioni di vetture ante-euro 4, i dealer in questi anni sono riusciti a operare un cambio di rotta, con una progressiva crescita dei grandi gruppi in grado di sostenere, anche finanziariamente, gli sbalzi del mercato.
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