Il mercato europeo dell'auto - Unione Europea, Regno Unito e Paesi Efta - registra ancora un forte calo a giugno, inferiore però a quello di maggio quando le vendite sono state il 56,8% in meno dello stesso mese del 2019. Fa eccezione la Francia grazie al piano di incentivi varato da Macron. Secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei, le immatricolazioni a giugno sono 1.131.843, il 24,1% in meno dello stesso mese del 2019. Il consuntivo dei primi sei mesi dell'anno è di 5.101.669 auto vendute, pari a una perdita di circa 3,3 milioni di auto e a una flessione del 39,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
"Rispetto a maggio il mercato a giugno è ripartito, ma una vera ripresa è lontana e per colmare il divario con il 2019 il percorso è lungo e accidentato" commenta Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. "Il semestre - spiega - vede tutti i mercati dell'area in profondo rosso con un calo minimo del 21,4% in Finlandia e massimo del 54,4% in Croazia. In questo contesto brilla una piccola luce. Viene dal mercato francese che cresce dell'1,2% su giugno 2019, primo effetto del massiccio piano di incentivi varato dal Governo Macron che ha destinato all'auto 8 miliardi". "Il recupero delle vendite si prospetta lento e difficoltoso, visto il tremendo impatto della crisi legata all'emergenza sanitaria sull'economia europea e l'incertezza sulle evoluzioni dei prossimi mesi", osserva Paolo Scudieri, presidente dell'Anfia. Continua a perdere terreno anche Fca, che ha comunicato il nome, Stellantis, del nuovo gruppo che nascerà con Psa. "Siamo convinti che questa fusione incarni il coraggio e lo spirito visionario che hanno portato alla nascita dell'industria automobilistica oltre un secolo fa. Per noi è un onore e un privilegio far parte di questo progetto straordinario, grazie al quale ci accingiamo ad unire alcuni tra i più importanti marchi della storia dell'automobile sotto il nome di Stellantis che avrà un ruolo decisivo nel definire il futuro del nostro settore", hanno scritto ai dipendenti del gruppo il presidente John Elkann e l'ad Mike Manley. Fca ha immatricolato a giugno 64.927 auto, il 28,2% in meno dello stesso mese del 2019. La quota scende dal 6,1 al 5,7%. Nei sei mesi le auto vendute dal gruppo sono 290.562, in calo del 46,3% rispetto all'analogo periodo dell'anno scorso. La quota è pari al 5,7% (era il 6,4%). Tra i principali mercati europei, Fca (Fiat in particolare) ha registrato risultati positivi in Germania e nel Regno Unito. In Italia lo sguardo è puntato sugli incentivi previsti dal Dl Rilancio con il sostegno alla rottamazione anche in caso di acquisto di vetture Euro 6 ad alimentazione tradizionale.
"Questo provvedimento entrerà in vigore però solo dal primo agosto. E' quindi lecito attendersi che le immatricolazioni a luglio saranno ancora al di sotto dello stesso mese del 2019. Per un rilancio del mercato italiano dell'auto nel 2020 occorre che il Governo approvi senza indugi altre misure efficaci per rilanciare l'economia", afferma Quagliano. "Tale scenario - osserva Andrea Cardinali, direttore generale dell'Unrae. l'associazione delle case automobilistiche estere - può essere mitigato solo attraverso piani immediati e concreti di sostegno al settore nei vari Paesi. Il rilancio del mercato necessita di misure strutturali a 360 gradi che incidano sulla domanda, sull'offerta e sulle infrastrutture. In Italia salutiamo con favore la definitiva approvazione della conversione in legge del Dl rilancio e auspichiamo un congruo rifinanziamento del fondo per gli incentivi, estesi a una terza fascia di emissioni, per consentirne l'operatività fino a fine anno come previsto
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