Ampere, la controllata di Renault dedicata all'elettrico, punta a un fatturato di oltre 25 miliardi di euro nel 2031, a un ritmo di crescita del 30% ogni anno, e un margine di profitto operativo superiore al 10% dal 2030. Lo si legge in una nota in occasione del Capital Market Day in cui Renault spiega anche i prossimi step, dopo il carve out: la quotazione in Borsa è il prossimo passo, entro la prima metà del 2024, e il gruppo automobilistico francese punta a raccogliere 8-10 miliardi di euro.
"Ampere è una risposta ambiziosa dell'industria europea alle sfide provenienti da Oriente e Occidente. E' progettata per realizzare auto elettriche e connesse accessibili a tutti, affrontando gli imperativi della transizione energetica e cogliendo le opportunità di crescita sul mercato" sottolinea Luca de Meo, amministratore delegato del gruppo Renault.
La progressione che Ampere immagina parte da 2,8 miliardi di fatturato oggi, 10 miliardi di euro nel 2025 con 4 veicoli, a oltre 25 miliardi di euro di ricavi 2031 con 7 veicoli, con una mission di 'democratizzazione': "grazie alla sua chiara tabella di marcia di riduzione dei costi del 40% in una generazione, Ampere sarà in grado di ridurre gradualmente i prezzi dei veicoli migliorando i margini".
"Una parte del ricavato (dell'IPo, ndr) è già assicurata con gli investimenti concordati dai nostri investitori: Nissan e Mitsubishi Motors investono complessivamente fino a 0,8 miliardi di euro in Ampere. Anche Qualcomm Technologies valuta la possibilità di investire" si legge nella nota.
'La vendita della quota in Nissan inizierà presto'
Renault inizierà a ridurre la quota del 28,4% di Nissan recentemente trasferita in un trust "molto presto" allo scopo di finanziare i suoi piani di crescita. Lo ha detto l'amministratore delegato del gruppo francese, Luca de Meo, in un'intervista a Bloomberg Tv.
"Abbiamo un accordo con Nissan per farlo in modo piuttosto coordinato" e "non vogliamo creare alcun problema di governance", ha detto de Meo nel giorno del capital market day di Ampere.
De Meo ha detto che il 28% "verrà venduto gradualmente nel tempo" e che la cessione potrebbe "forse" cominciare all'inizio del 2024.
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