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Elkann con Mattarella e Meloni, 'nuova fase di dialogo'

Elkann con Mattarella e Meloni, 'nuova fase di dialogo'

Livelli occupazionali e crescita nei colloqui. Nodo Parlamento

02 dicembre 2024, 20:54

Redazione ANSA

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(di Paolo Cappelleri) Adesso possono esserci le condizioni per una nuova fase nel dialogo fra governo e Stellantis. È l'auspicio che si registra nell'esecutivo, al Quirinale e anche in ambienti qualificati del gruppo automobilistico dopo le dimissioni di Carlos Tavares, e soprattutto alla luce della telefonata con cui John Elkann le ha anticipate a Giorgia Meloni e Sergio Mattarella. Anche se fra i nodi resta quello del Parlamento che chiede l'audizione del nipote di Gianni Agnelli.
    Le relazioni fra l'ormai ex ad e l'esecutivo sono state a dir poco tese. Sulle cifre che circolano riguardo la buonuscita di Tavares, nel governo si preferisce sorvolare. Vista da Roma, l'impressione è che Tavares sia uscito sbattendo la porta, dopo che su di lui sono state scaricate le questioni industriali irrisolte. L'aggravante a suo carico, si osserva in ambienti dell'esecutivo, è di non essere riuscito a instaurare corretti rapporti istituzionali né con l'Italia né con la Francia. Una dinamica, notano le stesse fonti, dagli effetti amplificati in uno scenario di crisi del settore.
    Chi ha partecipato in questi mesi agli incontri del tavolo sull'automotive ricorda le tensioni nel dialogo con Tavares.
    "Soprattutto per le cose dette e mai fatte", rimarca una fonte di governo. Ora a Palazzo Chigi si attende un nuovo approccio, mentre non deve cambiare la priorità: tutela dei lavoratori e dei siti produttivi rimasti in Italia. Temi che sarebbero stati trattati anche nelle telefonate, non solo di cortesia, con cui Elkann, presidente di Stellantis, ha anticipato la svolta al vertice alla premier e al capo dello Stato.
    La telefonata più delicata è stata con Meloni, anche per le pregresse scintille: una per tutte, a gennaio, quando la premier spiegò di non accettare dagli Elkann "lezioni di tutela dell'italianità". I due colloqui, secondo le ricostruzioni di fonti vicine al dossier, non sono stati particolarmente lunghi ma con uno scambio, definito costruttivo, sulla situazione dell'automotive nel nostro Paese. Al centro dei ragionamenti, il mantenimento dei livelli occupazionali in Italia e la crescita di quelli produttivi, con riflessi sull'indotto, passando per questioni di dimensione anche europea, dall'elettrico ai tempi per la cessazione della produzione di motori termici: scenari su cui è alta l'attenzione dagli interlocutori di Elkann. Le prossime settimane diranno se è stato un punto di ripartenza positivo del dialogo fra Stellantis e le istituzioni.
    L'azienda, secondo ricostruzioni in ambienti di maggioranza, dopo le interlocuzioni fin qui avvenute con il ministero delle Imprese, punterebbe a portare la trattativa a Palazzo Chigi per trovare una convergenza sul metodo di lavoro e la condivisione del percorso di crescita. Spiegando di essere in "attesa della convocazione ufficiale presso la Presidenza del Consiglio", a fine ottobre Elkann ha disertato l'audizione in commissione Attività produttive della Camera. Una scelta bollata da Meloni come "una mancanza di rispetto verso il Parlamento". E proprio il suo partito, FdI, subito dopo le dimissioni di Tavares, è stato fra i primi a sollecitare il presidente di Stellantis a presentarsi in Parlamento "per riferire sul futuro" del gruppo.
    In ambienti di maggioranza viene considerata una possibile pre-condizione per avviare poi il tavolo a Palazzo Chigi.
    D'altra parte, però, c'è chi vede il rischio di una strumentalizzazione politica di una simile audizione: strumentalizzazione che potrebbe anche essere legata ai ruoli di Gedi e dei giornali vicini al nipote di Gianni Agnelli. Tant'è che, per il momento, in pochi scommettono sul fatto di vedere a breve Elkann in Parlamento.
   

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